In Ecuador è stato bocciato il referendum che proponeva di ospitare basi militari straniere nel paese

In Ecuador in un referendum la popolazione ha votato contro la proposta di aprire basi militari straniere nel paese. È una grossa sconfitta per il presidente Daniel Noboa, che aveva proposto il referendum e aveva fatto una grande campagna per cancellare il divieto di ospitare sul territorio nazionale basi militari di paesi stranieri: per farlo sarebbe stato necessario modificare la Costituzione in vigore dal 2008, in cui era stato introdotto il divieto.
Noboa, che è presidente dell’Ecuador dal 2023 e fa parte del partito Azione Democratica Nazionale, è un alleato del presidente Donald Trump e l’obiettivo del referendum era aumentare la collaborazione in materia di difesa con gli Stati Uniti: negli scorsi mesi il governo ecuadoriano aveva espresso l’interesse per l’apertura di una base statunitense, e a marzo Noboa e Trump si erano incontrati per discuterne.
Secondo Noboa, la presenza di forze militari straniere – cioè di militari americani – avrebbe aiutato a contrastare le bande criminali locali e a ridurre la crescente violenza tra la popolazione. In Ecuador sono attive molte bande criminali che commerciano e smistano droghe illegali, tra cui la cocaina, che viene prodotta soprattutto in Colombia e Perù, due paesi confinanti. Secondo Noboa, circa il 70 per cento della cocaina prodotta al mondo passa per l’Ecuador. Nel referendum i cittadini hanno anche bocciato la possibilità di eliminare il sostegno pubblico ai partiti politici e di ridurre il numero di membri del parlamento.


