Il governo irlandese ha presentato un piano per costruire 300mila case contro la grave crisi abitativa del paese

Un accampamento di persone senza dimora a Dublino, maggio 2024 (EPA/TOLGA AKMEN)
Un accampamento di persone senza dimora a Dublino, maggio 2024 (EPA/TOLGA AKMEN)

Il governo irlandese ha presentato un grosso piano contro la crisi abitativa, che nel paese è più grave e antica che altrove: prevede la costruzione di 300mila nuove case entro il 2030; di queste, 72mila dovrebbero essere di edilizia popolare, quindi destinate a persone in difficoltà economiche.

Per la sua realizzazione ha stanziato diverse decine di miliardi di euro, che andranno all’agenzia governativa che si occupa di edilizia popolare, ma anche in progetti di sviluppo e riqualificazione dei servizi idrici o nei trasporti, fra le altre cose. Sono cifre considerevoli, a cui l’Irlanda (che ha circa 5,3 milioni di abitanti) ha accesso soprattutto grazie alle entrate derivanti dalle tasse delle grandi multinazionali, che hanno preso sede nel paese attratte dalle agevolazioni fiscali.

La presentazione del piano era attesa, dato che se n’era ampiamente discusso e che il tema è molto sentito in Irlanda, soprattutto a causa dell’elevato numero di senzatetto (16.614 a settembre, di cui 5.238 minori e circa la metà stranieri). Tra i principali obiettivi del piano c’è quello di trovare un alloggio per queste persone. Questo è il quarto piano del genere in 12 anni, e in passato è accaduto che gli obiettivi di costruzione non fossero raggiunti. Il governo ha specificato che 300mila case è l’obiettivo indicativo che vuole raggiungere, non un numero esatto.

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