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  • Giovedì 6 novembre 2025

In Giappone servono i soldati per fermare gli attacchi degli orsi

L'intervento è stato chiesto dalla provincia di Akita, dove da maggio 4 persone sono morte e più di 50 sono state attaccate

Soldati giapponesi scaricano delle gabbie per gli orsi, Akita, 30 ottobre 2025 (AP/JSDF Akita Camp)
Soldati giapponesi scaricano delle gabbie per gli orsi, Akita, 30 ottobre 2025 (AP/JSDF Akita Camp)
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In Giappone un gruppo di soldati è stato inviato nella provincia di Akita, nel nord del paese, per aiutare a limitare gli attacchi degli orsi, che hanno già causato la morte di alcune persone e in generale stanno diventando un problema per la vita quotidiana in varie città.

La provincia di Akita è in una zona montuosa. Ogni anno gli incontri e gli attacchi aumentano in autunno perché gli orsi vanno in cerca di cibo prima di andare in letargo. Il governatore della provincia di Akita, dove vivono più di 900mila persone, ha deciso di chiedere aiuto alle Forze di autodifesa perché l’aumento degli attacchi sta influenzando molto la vita degli abitanti (il Giappone non ha un vero e proprio esercito dalla fine della Seconda guerra mondiale, come stabilito anche dalla Costituzione del 1947; ha però un corpo chiamato “Forze di autodifesa” con il solo compito di difendere il territorio nazionale da eventuali attacchi o invasioni esterne e che non può essere impiegato in missioni armate all’estero).

Secondo le statistiche del ministero dell’Ambiente giapponese, dallo scorso aprile più di 100 persone sono state attaccate dagli orsi e almeno 12 sono morte in tutto il paese. Nella sola provincia di Akita da maggio 4 persone sono state uccise e ci sono stati più di 50 attacchi, di cui molti in zone abitate.

I motivi di numeri così elevati sono vari: l’aumento della popolazione degli orsi, che ora è di circa 54mila esemplari (per fare un esempio in Italia gli orsi sono circa 200); l’invecchiamento della popolazione giapponese che causa la carenza di cacciatori; e il cambiamento climatico che riduce la disponibiità di cibo per gli animali, spingendoli ad andare nelle zone abitate.

L’intervento dei soldati è cominciato nella città di Kazuno, il cui sindaco Shinji Sasamoto ha detto a Reuters che gli abitanti si sentono minacciati quotidianamente e che il pericolo di incontrare un orso non li fa uscire liberamente e causa la cancellazione degli eventi.

Una gabbia per gli orsi, Kazuno, Giappone, 5 novembre 2025 (Kyodo News/Muneyoshi Someya/AP)

Tra i compiti dei soldati ci sono quelli di posizionare trappole con il cibo, aiutare i cacciatori autorizzati in questa zona e portare via gli orsi morti. Non dovranno sparare per abbattere gli animali, cosa che spetta ai cacciatori.

Le autorità giapponesi hanno anche formato una task force incaricata di creare una risposta più strutturale entro metà novembre. Tra le soluzioni possibili ci sono l’uso di strumenti che potrebbero inviare degli allarmi in caso di presenza di orsi e una revisione delle regole sulla caccia.