Il tifone Kalmaegi è arrivato in Vietnam
Dopo che nelle Filippine aveva provocato grandi distruzioni e almeno 114 morti

Il tifone Kalmaegi, che nei giorni scorsi ha causato grossi danni nelle Filippine, è arrivato in Vietnam, dove nelle prossime ore si prevedono possibili frane e alluvioni. L’ultimo conteggio ufficiale comunicato dalla protezione civile delle Filippine è di 114 morti causati dal tifone, ma secondo il giornale filippino Rappler i resoconti forniti dalle province indicano ora che i morti sono più di 150. Le persone che risultano ancora disperse sono invece 127 e i feriti 82.
In Vietnam il tifone ha portato venti fino a 220 chilometri orari, che hanno scoperchiato i tetti di alcune case e abbattuto alberi e pali. Come precauzione, il governo ha ordinato la chiusura di sei aeroporti (dopo che negli scorsi giorni erano già stati cancellati 50 voli) e oltre 500mila persone sono state evacuate.
Si prevede che saranno particolarmente colpite le province centrali del paese, dove al momento è in corso la raccolta del caffè. Il rischio di alluvioni riguarda anche Ho Chi Minh, la città più popolosa del paese, nel sud. Per ora le zone costiere sono state investite da onde alte fino a dieci metri e nella provincia di Quang Ngai sono dispersi tre pescatori.

Isola di Cebu, Filippine, 4 novembre 2025 (AP Photo/Jacqueline Hernandez)
Nelle Filippine la maggior parte delle morti è avvenuta per annegamento. Da lunedì il tifone Kalmaegi aveva portato nel paese precipitazioni molto forti e raffiche di vento fino a 180 chilometri orari. Le piogge hanno allagato interi quartieri, in alcuni casi riempiendoli di correnti di acqua fangosa e costringendo le persone a rifugiarsi sui tetti. Il tifone ha provocato grosse inondazioni soprattutto nelle isole Visayas, che compongono la parte centrale dell’arcipelago, e in particolare a Cebu dove i morti in totale sono stati 71. Fra i morti ci sono anche sei membri dell’equipaggio di un elicottero militare precipitato durante una missione di soccorso.
Il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. ha dichiarato lo stato di calamità nazionale e ha avvertito che un’altra tempesta, nota come Fung-wong ma localmente come Uwan, dovrebbe colpire il paese nel fine settimana. Nelle Filippine, lo stato di calamità dà alle agenzie governative maggiore potere di accedere ai fondi di emergenza e di accelerare la consegna di beni e servizi essenziali a chi ne ha bisogno.

Isola di Cebu, Filippine, 5 novembre 2025 (AP Photo/Jacqueline Hernandez)
Prima dell’arrivo del tifone erano state evacuate quasi 400mila persone nella zona centrale e in quella orientale delle Filippine. Alcune di loro vivevano nelle tende messe a disposizione come rifugio dopo il forte terremoto che aveva colpito Cebu lo scorso 30 settembre, distruggendo molti edifici e causando più di 70 morti.
La tempesta ha lasciato le Filippine giovedì ed è poi arrivata in Vietnam. Anche la Thailandia si sta preparando all’impatto del tifone, che potrebbe causare inondazioni e frane. Nelle Filippine invece la tempesta Fung-wong potrebbe colpire Luzon, la grossa isola su cui si trova la capitale Manila.
Nelle Filippine le tempeste tropicali sono molto comuni: ce ne sono in media venti all’anno, che in molti casi provocano decine di morti, anche per il cattivo stato delle infrastrutture. I tifoni sono le tempeste tropicali che si sviluppano nell’oceano Pacifico occidentale, e dal punto di vista meteorologico sono analoghi agli uragani, che invece sono le tempeste che si sviluppano nel Pacifico orientale e nell’Atlantico.



