Quando Zohran Mamdani faceva hip hop
Prima di dedicarsi alla politica, il neoeletto sindaco di New York era un rapper: “Mr. Cardamom”

Nel 2019 la critica culinaria del New York Times Ligaya Mishan dedicò un lungo articolo a «un giovane rapper del Queens che si fa chiamare Mr. Cardamom». Era il nome d’arte di Zohran Mamdani, il neo eletto sindaco di New York, che entrerà in carica il prossimo 1° gennaio. Mishan aveva deciso di dedicargli un articolo perché era rimasta colpita dal video di “Nani”, una canzone che Mamdani aveva scritto per ricordare la sua nonna materna, l’assistente sociale Praveen Nair, che tra le altre cose fu presidente di Salaam Baalak Trust, un’associazione non profit indiana che si occupa di diritti dell’infanzia.
Nel video Nair era interpretata da Madhur Jaffrey, cuoca e giornalista gastronomica indiana famosa in tutto il mondo: non si faceva vedere pubblicamente da un po’, e Mishan rimase colpita dal fatto che un rapper semisconosciuto fosse riuscito a coinvolgerla. Mishan lo descrisse come un musicista emergente, ma in realtà Mamdani si dedicava all’hip hop già da qualche anno, alternando la musica al lavoro da consulente per la prevenzione dei pignoramenti immobiliari.
La prima volta in cui si parlò di Mamdani come Mr. Cardamom (o meglio “Young Cardamom”, come si faceva chiamare agli inizi) fu nel 2015. Quell’anno cominciò a pubblicare canzoni insieme al rapper HAB (Abdul Bar Hussein), con cui Mamdani condivide le origini ugandesi.
Zohran Mamdani è nato infatti a Kampala, la capitale del paese. Da quando aveva 7 anni vive a New York: suo padre è ugandese, professore della prestigiosa Columbia University e sua madre è Mira Nair, regista indiana che nel 1989 ottenne una candidatura all’Oscar per il suo film d’esordio, Salaam Bombay!. È cresciuto nel quartiere newyorkese di Morningside Heights e si appassionò al rap durante le scuole superiori, quando cominciò a scrivere le prime rime e a partecipare alle prime gare di freestyle.
La sua canzone di debutto, scritta insieme a HAB, si intitola “Kanda (Chap Chap)” e ottenne un buon successo.
Nelle loro canzoni Mr. Cardamom e HAB mescolavano all’inglese diversi idiomi diffusi in Uganda, come il nubi, il luganda e lo swahili. Erano spesso ironiche e apparentemente disimpegnate, ma in realtà raccontavano molte cose, dalle disuguaglianze sociali di New York alle superficiali e sbrigative semplificazioni con cui viene raccontata e conosciuta l’Africa negli Stati Uniti, fino alla celebrazione delle loro origini ugandesi. Mamdani era interessato a questi temi anche dal punto di vista accademico: nel 2014 si era laureato in studi africani al Bowdoin College, un’università molto prestigiosa che si trova a Brunswick, una cittadina costiera del Maine, e che è nota per la sua attenzione alle discipline umanistiche e sociali.
Annie Levin, giornalista della rivista culturale statunitense Indypendent, ha scritto che l’obiettivo delle strofe di Mamdani era quasi sempre lo stesso, cioè «usare l’umorismo e la destrezza linguistica per creare prodotti culturali che, con toni allegri, celebrano la vita dei poveri e degli oppressi».
Nel 2016 Mr. Cardamom e HAB pubblicarono il loro primo disco, Sidda Mukyaalo, un’espressione in lingua luganda traducibile più o meno come «Non tornare al villaggio». La canzone più riuscita del disco fu “Askari”. Mamdani ha detto di averla dedicata alla «persistente ossessione e valorizzazione della bianchezza nelle società postcoloniali», attraverso una metafora piuttosto intuitiva: il protagonista è una guardia di sicurezza che apre prontamente un cancello alle persone bianche, ma indugia davanti a quelle nere.
Quello stesso anno, quando Bernie Sanders partecipò alle primarie del Partito Democratico, Mamdani cominciò a dedicarsi più attivamente alla politica e a identificarsi come Socialista Democratico. Come Mr. Cardamom, e sempre insieme al collega HAB, Mamdani ha curato parte della colonna sonora di Queen of Katwe, film dedicato alla vita della scacchista ugandese Phiona Mutesi e diretto da sua madre.
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