Il tifone Kalmaegi ha fatto grossi danni nelle Filippine
Soprattutto sull'isola centrale di Cebu, dove a settembre c'era già stato un terremoto: più di 80 persone sono morte

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In questi giorni il tifone Kalmaegi ha attraversato le Filippine (dove è stato chiamato col nome Tino): ha provocato grosse inondazioni nelle isole Visayas, che compongono la parte centrale dell’arcipelago, e in particolare sull’isola di Cebu (le Filippine sono composte da oltre 7.600 isole). Le autorità locali hanno confermato la morte di 82 persone, ma il numero potrebbe aumentare. Settantasei di queste sono morte a Cebu, mentre le altre erano a bordo di un elicottero militare impiegato nelle operazioni di soccorso che è precipitato sull’isola di Mindanao, nel sud.
Il tifone ha portato precipitazioni molto forti e raffiche di vento fino a 180 chilometri orari. Le piogge hanno allagato interi quartieri, in alcuni casi riempiendoli di correnti di acqua fangosa che hanno trascinato via automobili e container. Molte persone hanno dovuto rifugiarsi sui tetti degli edifici.
Prima dell’arrivo del tifone erano state evacuate quasi 400mila persone nella zona centrale e in quella orientale delle Filippine. Alcune di loro vivevano nelle tende messe a disposizione come rifugio dopo il forte terremoto che aveva colpito Cebu lo scorso 30 settembre, distruggendo molti edifici e causando più di 70 morti. Sono state spostate in strutture più solide.
Ora la tempesta si sta spostando verso ovest, sul mar Cinese meridionale, ed è previsto che venerdì arrivi nel sud del Vietnam.
Nelle Filippine i tifoni sono molto comuni: ce ne sono una ventina all’anno, che in molti casi provocano decine di morti. I tifoni sono le tempeste tropicali che si sviluppano nell’oceano Pacifico occidentale, e dal punto di vista meteorologico sono analoghi agli uragani, che invece sono le tempeste che si sviluppano nel Pacifico orientale e nell’Atlantico.



















