Maria Rosaria Boccia ha detto di volersi ritirare dalle elezioni regionali in Campania

Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice protagonista dello scandalo che portò alle dimissioni del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha detto di voler ritirare la sua candidatura come consigliera alle elezioni regionali in Campania, in programma il 23 e il 24 novembre prossimi. Boccia era candidata nella lista di Stefano Bandecchi, sindaco e presidente della provincia di Terni, e leader del partito di destra Alternativa Popolare. Lo stesso Sangiuliano è candidato come capolista di Fratelli d’Italia.
Boccia ha motivato la sua decisione in una lettera a Bandecchi pubblicata mercoledì sera dall’agenzia ANSA, in cui dice di aver ricevuto il secondo avviso di garanzia in un anno, e di non avere «la forza di affrontare nuovamente un simile calvario», riferendosi al grande caso mediatico (poi diventato politico e giudiziario) suscitato dal suo legame con Sangiuliano. Il caso cominciò l’anno scorso, quando lei sostenne di essere stata nominata consulente del ministero della Cultura e che l’incarico le fosse poi stato revocato senza motivo. Quando Sangiuliano negò di averla nominata, Boccia pubblicò vari documenti che sembravano dimostrare i suoi contatti frequenti con il ministero. Sangiuliano ammise di aver avuto una relazione con lei e si dimise.
Per fatti collegati alla vicenda e al suo rapporto con Sangiuliano, è stato chiesto il suo rinvio a giudizio in un’inchiesta per lesioni, violazione della privacy e stalking nei confronti di Sangiuliano e di sua moglie, e diffamazione verso l’ex capo di gabinetto del ministero della Cultura, Francesco Gilioli (l’udienza preliminare è prevista a febbraio). È inoltre indagata dalla procura di Napoli per falso e truffa, per presunte irregolarità nei documenti relativi alla sua laurea. Recentemente è emerso che Boccia è indagata anche per interferenze illecite nella vita privata di Sangiuliano, per via di un audio diffuso in alcune trasmissioni televisive: aveva inviato la registrazione alla trasmissione Report, su Rai 3, cosa che ha recentemente portato a una sanzione contro l’emittente da parte del Garante della privacy.
È stata invece archiviata l’indagine su Sangiuliano per peculato e rivelazione di segreto d’ufficio.


