Maria Rosaria Boccia è indagata con l’accusa di aver falsificato la sua laurea

La procura di Napoli ha aperto un’indagine sulla possibile falsificazione di alcuni documenti relativi alla laurea di Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice al centro di uno scandalo che a settembre scorso aveva portato alle dimissioni del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Nell’indagine Boccia è accusata di falso e truffa per presunte irregolarità nel trasferimento dall’istituto dove ha iniziato gli studi (l’università statale di Napoli Parthenope) a quello dove li ha completati (la Pegaso, un’università online), ma è anche accusata del reato di falsa attribuzione di lavori altrui, cioè di aver plagiato la tesi di laurea.
La Guardia di finanza, che sta seguendo le indagini, ha prelevato documenti da tre università: dalla Parthenope e dalla Pegaso hanno preso tutti i documenti sul percorso accademico di Boccia, compresi quelli presentati per farsi riconoscere gli esami sostenuti alla Parthenope quando si è iscritta alla Pegaso. All’università LUISS di Roma invece hanno preso una tesi del 2019 che Boccia è sospettata di aver copiato. La Pegaso ha fatto sapere che “l’inchiesta è stata avviata a seguito di una denuncia presentata dalla stessa Università, che risulta parte lesa nella vicenda” e che “la Procura ha richiesto all’Ateneo la documentazione necessaria, senza procedere ad accessi invasivi”.