Le foto delle grandi devastazioni causate dall’uragano Melissa
Ha fatto danni soprattutto in Giamaica, ad Haiti e a Cuba, causando decine di morti

altre
foto
Nei giorni scorsi diversi paesi dei Caraibi sono stati attraversati dall’uragano Melissa, che è stata la più forte tempesta tropicale registrata quest’anno in tutto il mondo, secondo i dati forniti dalle autorità di alcuni paesi della regione. L’uragano ha causato enormi danni, soprattutto in Giamaica, a Cuba e ad Haiti. Sono morte almeno 49 persone. Nelle zone che sono state colpite dall’uragano sono in corso i soccorsi e i primi lavori di ricostruzione: intanto l’uragano ha perso intensità e si è spostato verso il nord dell’oceano Atlantico, in mare aperto.
Ad Haiti il governo ha confermato che sono morte almeno 30 persone, e che al momento 20 sono disperse. Il governo giamaicano ha detto che i morti sono almeno 19, ma che le ricerche e i soccorsi sono ancora in corso. L’uragano ha anche attraversato le Bahamas e l’arcipelago delle Bermuda, dove però i danni sono stati più contenuti. Le foto arrivate in questi giorni mostrano moltissimi edifici danneggiati e intere cittadine allagate o distrutte.
Tra i posti che hanno subito le peggiori devastazioni c’è Black River, una piccola cittadina di circa 4mila abitanti nel sudovest della Giamaica che martedì è stata la prima a essere colpita dall’uragano, in un momento in cui la sua forza era molto elevata. Il sindaco Richard Solomon ha spiegato che la città è completamente devastata: al momento è senza acqua potabile ed elettricità, e quasi tutti gli edifici hanno subito grossi danni e hanno perso il tetto. Anche le operazioni di soccorso stanno procedendo molto a rilento, perché tutti i veicoli della cittadina, e i servizi di emergenza, hanno subito «immense devastazioni», ha detto Solomon.

La cittadina di Black River, vicino a dove l’uragano Melissa ha toccato terra in Giamaica, fotografata il 30 ottobre (AP Photo/Matias Delacroix)
In tutta l’isola centinaia di migliaia di persone sono ancora senza elettricità, e molte case e infrastrutture sono distrutte: l’aeroporto e il porto di Kingston hanno riaperto giovedì, e sono iniziate le consegne dei primi aiuti internazionali. L’intensità della tempesta è stata minore sull’area della capitale, Kingston, che è anche quella più densamente popolata, ma l’uragano ha causato grosse devastazioni nel centro dell’isola. Al momento i soccorritori stanno lavorando per riaprire le strade che sono ancora bloccate e raggiungere le comunità più isolate.
A Cuba l’arrivo dell’uragano nella notte tra martedì e mercoledì aveva portato all’evacuazione di circa 735mila persone che vivono nella parte orientale dell’isola, che è stata quella maggiormente esposta all’uragano. In quest’area l’uragano ha provocato inondazioni, distrutto moltissime case e bloccato diverse strade, soprattutto nelle zone di montagna. Diverse centrali elettriche sono state chiuse, il che ha reso più complicato distribuire elettricità in tutta l’isola. Per il momento però non ci sono notizie di persone morte.

Una strada allagata vicino alla città di Santiago a Cuba, nella zona più colpita dell’isola, in una foto del 30 ottobre (AP Photo/Ramón Espinosa)
Cuba (proprio come Haiti) è un paese in grossa difficoltà economica, e in cui riparare i danni causati dall’uragano sarà difficile. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che da anni l’isola è sottoposta a un regime di sanzioni economiche da parte degli Stati Uniti, che rendono più difficile procurarsi il materiale necessario per gli aiuti: in questo caso però gli Stati Uniti hanno detto che sono pronti ad aiutare Cuba.
Centinaia di persone sono state evacuate anche nelle Bahamas, dove per il momento non ci sono notizie di morti. Quando in Italia era giovedì notte Melissa è arrivato a Bermuda, un arcipelago dipendente dal Regno Unito al largo dell’oceano Atlantico con circa 60mila abitanti, ma anche lì secondo le prime informazioni non ha causato morti: per precauzione il governo ha chiuso le scuole, sospeso i traghetti e chiuso la strada principale della Causeway, una striscia di terra bonificata al livello del mare che collega due isole dell’arcipelago.
Quando aveva attraversato la Giamaica, martedì, l’uragano Melissa era un uragano di categoria 5, cioè quella più devastante nella scala Saffir-Simpson, che ne misura la forza dei venti. Mentre procedeva verso nord però ha perso intensità, riducendosi progressivamente a una tempesta tropicale (una classificazione che indica un tipo di perturbazione più debole di un uragano).



































