È morto il sassofonista James Senese
Era stato uno dei più famosi musicisti jazz e funk italiani, a lungo collaboratore di Pino Daniele: aveva 80 anni

James Senese, uno dei più noti e apprezzati sassofonisti italiani, famoso per aver fatto parte per molti anni della band di Pino Daniele, per aver fondato il gruppo Napoli Centrale e per aver collaborato con jazzisti di fama internazionale come Gil Evans, è morto a 80 anni. Senese era stato ricoverato a fine settembre all’ospedale Cardarelli di Napoli, per via di una grave infezione polmonare.
Senese fu una figura centrale della musica napoletana contemporanea e uno dei principali interpreti del cosiddetto “Neapolitan Power”, una definizione coniata dalla critica musicale del tempo per descrivere il momento di grande fervore creativo che Napoli visse tra gli anni Sessanta e Settanta, quando alcuni musicisti locali ebbero l’intuizione di ibridare la musica popolare napoletana con i generi che andavano per la maggiore oltreoceano, come il jazz e il blues.
Tra questi, insieme a Senese, c’erano anche il batterista Tullio De Piscopo, il contrabbassista Rino Zurzolo, il pianista Joe Amoruso e il collega Enzo Avitabile e lo stesso Pino Daniele. Grazie al loro contributo, il blues che veniva suonato a Napoli e dintorni diventò prima un genere musicale a sé stante, e poi un fenomeno culturale di interesse nazionale.
Quando condivideva il palco con Pino Daniele, Senese si distingueva con i suoi assoli lunghi e intensamente espressivi, costruiti con un grande senso del ritmo e dell’improvvisazione. Spesso erano la parte più attesa dei concerti, e gli fecero guadagnare il soprannome di ‘o showman (lo showman).
Nelle canzoni più famose realizzate con Pino Daniele, le parti di sassofono di Senese svolgevano spesso un ruolo essenziale di contrappeso: ruvide e incisive, contrastavano con la voce calda e intensa di Daniele, producendo un risultato di grande efficacia. La canzone “Quanno chiove” è forse uno dei migliori esempi di questa intesa.
Nato a Napoli il 6 gennaio 1945, James Senese era figlio di Anna Senese, una giovane donna napoletana, e di James Smith, un soldato americano che poco dopo la sua nascita abbandonò la famiglia e fece ritorno negli Stati Uniti. Gli lasciò però in eredità alcuni dischi jazz, che suscitarono in lui l’interesse per la musica fin da bambino.
Cominciò a suonare il sax da autodidatta a 12 anni, e durante le scuole superiori fondò Gigi e i suoi Aster e gli Showmen, le sue prime band, provando a farsi notare tra i locali del centro storico.
Nello stesso periodo a Napoli si stava affermando anche un altro gruppo: si era dato il nome di un celebre poemetto greco che raccontava di una battaglia tra rane e topi (Batracomiomachia), e ne facevano parte musicisti come il pianista Paolo Raffone, il violinista Gianni Battelli e Pino Daniele, che ai tempi era ancora un chitarrista molto talentuoso ma poco conosciuto. Senese entrò in contatto con questi musicisti di enorme talento nei luoghi in cui veniva suonato il blues in quegli anni, come Spaccanapoli e San Domenico Maggiore, affinando la propria sensibilità musicale grazie a numerose jam session.
Diventò un nome noto della musica partenopea verso la metà degli anni Settanta, quando fondò insieme a Franco Del Prete i Napoli Centrale, un altro gruppo fondamentale del “Neapolitan Power”, e successivamente grazie alla complicità artistica con Pino Daniele. Nel 1980 partecipò alle incisioni di Nero a metà, considerato tuttora il miglior disco di Daniele, e più in generale uno dei migliori album italiani della seconda metà del Novecento.
Senese apparì anche in qualche film, spesso interpretando sé stesso. Tra questi, No grazie, il caffè mi rende nervoso di Lodovico Gasparini (1982), Zora la vampira dei Manetti Bros (2000) e Rosa Funzeca di Aurelio Grimaldi (2002).
– Leggi anche: Pino Daniele reinventò la musica di Napoli



