L’ex direttore dell’Agenzia delle Dogane Marcello Minenna è stato assolto nell’inchiesta sulla fornitura di mascherine

Marcello Minenna, ex direttore dell’Agenzia delle Dogane, è stato assolto dall’accusa di corruzione in un’inchiesta su una presunta fornitura illecita di mascherine all’ASL (Azienda sanitaria locale) Romagna. La fornitura sarebbe stata del valore di circa 3,5 milioni di euro, e risalente alla primavera del 2020, durante i primi mesi dell’emergenza dovuta alla pandemia di COVID-19. Minenna è stato giudicato con rito abbreviato dalla giudice per l’udienza preliminare di Forlì, Ilaria Rosati, che lo ha assolto perché “il fatto non sussiste”.
L’accusa riteneva che le mascherine non rispettassero le norme per la commercializzazione in Italia e che fossero state importate grazie a una falsificazione dei documenti, facilitata dai rapporti tra Minenna e l’imprenditore Gianluca Pini, deputato con la Lega dal 2006 al 2018, che aveva l’appalto. Riteneva inoltre che Minenna e Pini avessero creato una rete di rapporti tale da permettere a Pini di ottenere l’appalto, e che per instaurare questi rapporti avessero corrotto membri delle forze dell’ordine, un funzionario della prefettura e alcuni membri dell’Agenzia delle Dogane. Per questa stessa inchiesta Pini patteggiò una pena di un anno e 11 mesi.
Minenna ha 53 anni, è un economista originario di Bari e prima di fare il direttore dell’Agenzia delle Dogane (dal 2020 al 2023) era stato anche assessore al Bilancio del comune di Roma, tra il 2015 e il 2016. L’accusa aveva chiesto per lui una condanna di 2 anni e 4 mesi. Sono stati assolti anche Gianluca Prati, che era il responsabile del magazzino dell’ASL Romagna, e Sergio Covato, ex funzionario della prefettura di Ravenna accusato di corruzione non per la fornitura di mascherine, ma per il rinnovo del porto d’armi per una persona vicina a Pini.


