È venuto fuori un altro sito di foto di donne pubblicate senza consenso
L'ha denunciato la giornalista Francesca Barra, ma farlo chiudere non sarà facile come con Phica.net

Domenica sera la giornalista e scrittrice Francesca Barra ha raccontato in un post su Instagram di aver scoperto che su un sito di contenuti per adulti circolano immagini di lei nuda generate con l’intelligenza artificiale. Barra ha spiegato che le foto sono false e che qualcuno le ha create e pubblicate senza il suo consenso. Il post di Barra è stato immediatamente ripreso da giornali e commentatori perché il sito di cui parla è molto simile a Phica.net, che era stato fatto chiudere alla fine di agosto dopo un grosso caso mediatico che aveva coinvolto molte donne famose.
Il sito denunciato da Barra si chiama Socialmediagirls e offre diversi servizi pornografici ed erotici, spesso basati sull’uso di software di intelligenza artificiale. Le immagini che cita Barra sono ottenute chiedendo a un chatbot, “Undress AI”, accessibile solo a pagamento, di generare immagini erotiche o pornografiche a partire da fotografie reali disponibili online. Oltre a Barra su Socialmediagirls ci sono immagini simili di altre decine di donne italiane famose.
Per accedere al sito è necessaria la registrazione e gli utenti sono circa 7 milioni in tutto il mondo, di cui solo una parte italiani. Tra i servizi disponibili ci sono anche chat a sfondo erotico e contenuti interattivi, e oltre alla sezione con le immagini fatte con l’AI dedicata alle donne dello spettacolo si trovano anche video presi da telecamere di sorveglianza e foto di donne ignare riprese in momenti intimi da loro conoscenti e pubblicate a loro insaputa.
Lunedì la giornalista Selvaggia Lucarelli ha pubblicato un lungo articolo su Socialmediagirls nella sua newsletter, dicendo di aver studiato il sito per settimane e di aver deciso di pubblicare oggi dopo il post di Barra. Lucarelli ha analizzato i contenuti del sito rilevando che accanto ai servizi delle camgirls (donne che fanno performance erotiche in diretta su internet tramite videochat) ci sono migliaia di video di donne ignare di essere state riprese. Lucarelli segnala che compaiono riferimenti a “telecamere di sicurezza”, “telecamere nascoste”, “studi medici”, “hotel”, e persino intere conversazioni dedicate a “spiagge nudiste”. Secondo la giornalista si tratta «molto probabilmente di riprese ottenute da impianti di videosorveglianza collegati a server vulnerabili o hackerati. In altri casi, i video sembrano provenire da dispositivi domestici, ad esempio i baby monitor o le telecamere Wi-Fi, lasciati senza protezione o password».
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In Italia la «diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti» è un crimine punibile con la reclusione tra uno e sei anni, e con multe tra i 5mila e i 15mila euro. È disciplinato dall’articolo 612-ter del codice penale, introdotto nel 2019, che può essere applicato anche alle foto di donne “denudate” con software di intelligenza artificiale. In questi casi il reato è perseguibile solo a querela di parte, che vuol dire che il procedimento penale può iniziare solo se la vittima presenta una denuncia. Il problema è che in molti casi questi siti hanno sede all’estero e amministratori anonimi, ed è molto difficile farli chiudere.
Phica.net era un sito gestito da persone italiane e frequentato solo da utenti italiani, ed era stato chiuso dai suoi amministratori in seguito alla grande risonanza mediatica delle testimonianze di molte donne famose. Il caso di Socialmediagirls è un po’ diverso perché è un sito con utenti da tutto il mondo ed è più complicato risalire ai proprietari.
Secondo il Corriere della Sera, il dominio del forum è attivo da oltre undici anni e presenta «una configurazione tipica delle piattaforme che privilegiano l’anonimato». Per il Corriere il sito si appoggerebbe al «servizio di protezione DDoS-Guard, utilizzato soprattutto da piattaforme considerate ad alto rischio di attacchi o con contenuti controversi», mentre i server «risulterebbero situati in Belize, ma riconducibili all’azienda IQWeb FZ-LLC, con sede negli Emirati Arabi Uniti». Moltissimi siti usano comunemente servizi di protezione dagli attacchi informatici DDoS (Distributed Denial of Service); DDoS-Guard è un’azienda che offre questi servizi, ha sede in Russia e in passato ha collaborato con siti di dubbia reputazione.
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Se sei vittima di diffusione di materiale intimo non consensuale, puoi chiedere aiuto chattando direttamente con il team di PermessoNegato cliccando su “contattaci” sul loro sito.
Se subisci violenza e cerchi aiuto o consigli chiama il numero antiviolenza 1522: è gratuito e attivo 24 ore su 24. Dal sito puoi chattare direttamente con un’operatrice. Oppure contatta il centro antiviolenza più vicino. Qui l’elenco dei centri della Rete Di.Re.



