Cosa c’è nel libro di Virginia Giuffre
Per la prima volta racconta nel dettaglio l'adescamento e gli abusi sessuali per cui denunciò Jeffrey Epstein e il principe Andrea

Martedì è uscito in vari paesi tra cui l’Italia Nobody’s Girl, l’autobiografia postuma di Virginia Giuffre, che era diventata nota nel 2019 per aver denunciato gli abusi sessuali subiti quando era minorenne dal finanziere statunitense Jeffrey Epstein e due anni dopo, nel 2021, quelli subiti dal principe Andrea del Regno Unito, fratello dell’attuale re Carlo III. Giuffre si era suicidata lo scorso aprile, a 41 anni: il suo libro racconta per la prima volta nel dettaglio il modo in cui fu adescata, a 17 anni, e quello che successe dopo.

Virginia Giuffre intervistata dai giornalisti fuori da un tribunale a Manhattan nel 2019 (AP Photo/Bebeto Matthews)
Epstein venne arrestato nel 2019 con varie accuse di sfruttamento sessuale anche a danno di molte ragazze minorenni e si uccise nel carcere di Manhattan dove era detenuto. Nel 2022 la compagna e complice Ghislaine Maxwell fu condannata a 20 anni di carcere per aver aiutato Epstein a reclutare, molestare e sfruttare numerose ragazze. Sebbene il libro sia uscito ufficialmente oggi è da giorni che sui giornali escono commenti dei giornalisti che l’hanno letto in anteprima: il principe Andrea ha annunciato venerdì che rinuncerà ai suoi titoli.

Ghislaine Maxwell e Jeffrey Epstein con il musicista Michael Bolton durante una festa a Mar-a-Lago (Davidoff Studios/Getty Images)
Il libro è stato scritto da Giuffre insieme alla giornalista Amy Wallace. Poco prima di uccidersi, Giuffre era stata coinvolta in un incidente stradale che le aveva causato un’insufficienza renale e in quell’occasione aveva detto a Wallace che desiderava che il libro fosse pubblicato a prescindere dalle sue condizioni di salute.
Nel libro Giuffre racconta di essere stata a contatto con Epstein e Maxwell per più di due anni, dal 2000 al 2002, da quando aveva poco meno di 17 anni a quando ne aveva 19. In Nobody’s Girl dice di essere stata avvicinata per la prima volta da Maxwell a Mar-a-Lago, il resort di proprietà di Trump in Florida, dove lavorava. «Mi disse di conoscere un uomo molto ricco – un frequentatore di lunga data di Mar-a-Lago – che stava cercando una massaggiatrice che viaggiasse con lui». Giuffre era entusiasta per quella che pensava fosse un’opportunità lavorativa. Maxwell le disse di presentarsi quella sera dopo il lavoro a casa di Epstein.
Ad accoglierla quella sera a casa di Epstein fu Maxwell, che la guidò in camera da letto dove Epstein, allora quarantasettenne, la aspettava sdraiato in posizione prona sul letto, nudo. Giuffre racconta di essersi sentita a disagio, ma che la presenza di Maxwell la rassicurava e al tempo stesso la inibiva. «Ogni volta che sentivo un brivido di disagio, un solo sguardo a Maxwell mi faceva capire che stavo esagerando», scrive nel libro.
Mentre Giuffre massaggiava la schiena di Epstein guidata da Maxwell, lui iniziò a farle domande personali, e le chiese della sua prima volta:
«Ho esitato, chi ha mai sentito un datore di lavoro chiedere a una candidata informazioni sulla perdita della verginità? Ma volevo quel lavoro, quindi ho fatto un respiro profondo e gli ho raccontato la mia infanzia complicata. Dissi vagamente di essere stata abusata da un amico di famiglia e di aver passato del tempo in strada dopo essere scappata di casa. Epstein non si scompose. Al contrario, la prese alla leggera, prendendomi in giro per essere una “cattiva ragazza”».
Giuffre spiega nel libro come Epstein e Maxwell cercassero appositamente ragazze che avevano subito violenze durante l’infanzia, e che in seguito Maxwell l’aveva mandata da medici che le avevano prescritto Xanax e altre medicine per tranquillizzarla. Racconta che quando quella sera Epstein le mostrò di avere un’erezione e Maxwell cominciò a spogliarla rassicurandola, «il mio corpo non riusciva a scappare dalla stanza, ma la mia mente non poteva sopportare di restare, quindi ho attivato una specie di pilota automatico: sottomessa e determinata a sopravvivere». È una sensazione descritta da molte donne vittime di abusi.
Dopo un paio di settimane, durante le quali ebbero altri rapporti sessuali, Giuffre scrive che Epstein le chiese di lasciare Mar-a-Lago per andare a lavorare per lui. Mise due condizioni: doveva essere sempre reperibile e non raccontare nulla di quanto succedeva in casa sua. Perché i suoi genitori non si insospettissero vedendola andare e venire da casa di Epstein a qualsiasi ora, le disse che non poteva più vivere con loro e le diede dei contanti, «probabilmente 2500 dollari», per affittare un appartamento.
«“Sappiamo dove va a scuola tuo fratello”, disse Epstein. Lasciò che quelle parole si imprimessero per un momento, poi arrivò al punto: “Non devi mai raccontare a nessuno quello che succede in questa casa”. Sorrideva, ma la minaccia era chiara. “E io possiedo il dipartimento di polizia di Palm Beach”, aggiunse, “quindi non faranno nulla al riguardo”».
A quel punto, continua il racconto, «Epstein e Maxwell hanno iniziato a prestarmi ai loro amici». Le presentarono il fatto di andare da altre persone come un’opportunità per la sua carriera da massaggiatrice. Prima di mandarla da altre persone per la prima volta, racconta Giuffre, Epstein le disse di dare loro esattamente ciò che dava a lui. Si presentò a casa di una coppia, la donna era incinta. Fece un massaggio alla donna «per circa 45 minuti» per poi raggiungere il marito. «Abbiamo fatto sesso sul pavimento, e alla fine mi ha dato 100 dollari di mancia».
Nel libro, Giuffre racconta anche i suoi incontri con il principe Andrea. Racconta di averlo incontrato per la prima volta il 10 marzo del 2001, a Londra.
«Quando il principe Andrea arrivò a casa quella sera, Maxwell era più civettuola del solito. “Indovina l’età di Jenna [soprannome di Giuffre]”, sollecitò il principe, dopo avermi presentata. Il Duca di York, che allora aveva 41 anni, indovinò correttamente: 17. “Le mie figlie sono solo un po’ più giovani di te”, mi disse, spiegando come avesse fatto a indovinare.»
Quella sera Andrea e Giuffre fecero sesso per la prima volta.
«La mattina dopo, Maxwell mi ha detto: “Sei stata brava. Il principe si è divertito”. Epstein mi avrebbe dato 15.000 dollari per aver servito quello che i tabloid chiamavano “Randy Andy” [Andy l’arrapato]».
Giuffre ebbe rapporti sessuali a pagamento con il principe Andrea altre due volte. La seconda volta fu a New York, circa un mese dopo. Giuffre racconta di non ricordare di preciso quando avvenne la terza volta, ma ricorda che si trattò di un’orgia con Epstein, Andrea e altre otto ragazze: «Io avevo circa 18 anni, […] le altre ragazze sembravano tutte averne di meno e non parlavano molto bene l’inglese».
Nel 2021 Giuffre denunciò il principe Andrea per violenza sessuale. Nel 2022 fecero un accordo per cui lui avrebbe evitato il processo in cambio di una cifra da versare a Giuffre e alla sua associazione contro lo sfruttamento sessuale.
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