Il governo del Perù dichiarerà lo stato di emergenza nella capitale Lima, dopo gli scontri durante le proteste contro il nuovo presidente

Manifestanti contro il nuovo presidente del Perù José Jerí a Lima, 16 ottobre 2025 (EPA/John Reyes)
Manifestanti contro il nuovo presidente del Perù José Jerí a Lima, 16 ottobre 2025 (EPA/John Reyes)

Giovedì il governo peruviano ha detto che delibererà lo stato di emergenza per l’area metropolitana di Lima, la capitale del paese, per via delle grandi proteste contro la criminalità, che nel paese è a livelli altissimi da tempo, e contro la nomina del nuovo presidente José Jerí, accusato di non essere in grado di gestirla. Non è chiaro quali misure saranno concretamente adottate: il primo ministro Ernesto Álvarez non ha escluso la possibilità di imporre un coprifuoco in tutti e 43 i distretti di Lima e restrizioni alla libertà di circolazione dei motociclisti.

La settimana scorsa la crisi di consensi della presidente Dina Boluarte, dovuta anche all’aumento dei crimini (in particolare omicidi su commissione ed estorsioni), aveva portato alla sua rimozione da parte del parlamento. È stata sostituita da Jerí, che in quanto presidente del parlamento ha assunto la carica di presidente ad interim del paese. Mercoledì a Lima un manifestante è morto e oltre cento persone, tra dimostranti e agenti di polizia, sono rimaste ferite durante gli scontri.

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