In Grecia è stata approvata la discussa riforma del lavoro che permette turni lavorativi fino a 13 ore al giorno

Il parlamento greco ha approvato una riforma della legge sul lavoro che nei giorni scorsi aveva fatto molto discutere, tanto che erano stati organizzati due scioperi generali di protesta. Una delle misure più criticate sia dall’opposizione che dai sindacati permette di estendere gli straordinari per consentire di lavorare fino a 13 ore al giorno nel settore privato.
Il governo di Kyriakos Mitsotakis, di centrodestra, sostiene che la riforma sia necessaria per rendere le regole del mercato del lavoro più flessibili e ridurre gli effetti della crisi demografica. L’approvazione della riforma era prevista dal momento che Nuova Democrazia, il partito di Mitsotakis, controlla da sola la maggioranza dei 300 seggi del parlamento. I voti a favore sono stati 158, quelli contrari 109, mentre Syriza, che è all’opposizione ed è il principale partito di sinistra in Grecia, si è astenuto.
Al momento in Grecia la durata di un giorno lavorativo è tipicamente di otto o nove ore. Le norme permettono già di fare tre ore di straordinario, e la riforma approvata ne aggiungerà una quarta, arrivando quindi a 13 ore di lavoro in un giorno. La legge, che non modifica le ore settimanali massime, specifica alcuni limiti: si potrà lavorare 13 ore per un massimo di tre giorni ogni mese e all’anno non si potranno fare più di 150 ore di straordinario. Anche in Italia la legge permette di fare 13 ore di lavoro giornaliero, tenendo conto degli straordinari, ma il limite annuale è molto più alto: sono 250. Tra le altre cose, la riforma introduce anche una maggiore flessibilità nelle assunzioni a breve termine e nelle regole per le ferie nel settore privato.
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