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  • Mercoledì 15 ottobre 2025

Trump dice che aiuterà l’Argentina solo se Milei vincerà le elezioni

Gli Stati Uniti hanno avviato un piano da 20 miliardi di dollari per sostenere il peso argentino: «Ma se lui perde, non saremo generosi»

Donald Trump e Javier Milei alla Casa Bianca, il 14 ottobre 2025 (AP Photo/Alex Brandon)
Donald Trump e Javier Milei alla Casa Bianca, il 14 ottobre 2025 (AP Photo/Alex Brandon)

Martedì il presidente argentino Javier Milei è stato ricevuto alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Durante l’incontro Trump ha detto che l’attuale piano con cui gli Stati Uniti sostengono il valore della valuta e dell’economia argentina verrà sospeso se il partito di Milei non vincerà le prossime elezioni legislative, che si terranno il 26 ottobre per rinnovare una parte del parlamento: «Se perde, non saremo generosi con l’Argentina. Se non vince, non sprecheremo il nostro tempo».

Da inizio ottobre, con un intervento che ha pochi precedenti nella storia recente degli Stati Uniti, il dipartimento del Tesoro ha infatti avviato un piano da 20 miliardi di dollari per sostenere il valore del peso, la moneta argentina, che nelle ultime settimane era diminuito molto a causa di una crisi di sfiducia da parte degli investitori internazionali. Concretamente ha comprato pesos in gran quantità per farne risalire il valore, mandando anche un chiaro messaggio di sostegno alle politiche economiche di Milei, per rassicurare gli investitori.

Milei è diventato in questi anni il più stretto alleato di Trump in America Latina. Martedì Trump lo ha definito «un vero e proprio MAGA» (è il termine con cui vengono indicati i più convinti sostenitori di Trump, acronimo di Make America Great Again). Secondo Trump il piano è importante perché potrebbe spingere altri paesi sudamericani ad applicare politiche economiche liberiste come quelle di Milei, che però potrebbero non essere messe in pratica se il partito del presidente andasse male alle elezioni di questo mese.

In carica dal dicembre del 2023, Milei sta cercando di risolvere la profonda crisi economica in cui si trova l’Argentina da molto tempo, con un piano di riforme economiche di stampo liberista. Ha ottenuto risultati molto buoni nel contenimento dell’inflazione ed era sembrato recuperare anche la fiducia degli investitori stranieri. Ma il costo sociale delle misure per ridurre la spesa pubblica è stato molto alto e ha avuto un effetto su Milei in termini di popolarità, in un momento in cui il suo gradimento era stato già intaccato da alcuni scandali: prima uno legato a una criptovaluta che aveva promosso ma che aveva perso valore in poche ore; poi un caso di presunta corruzione che ha coinvolto Karina Milei, sua sorella e figura potentissima del suo governo.

Milei arriva quindi in un momento difficile alle elezioni del 26 ottobre, assimilabili a quelle di metà mandato negli Stati Uniti. Cerca una vittoria chiara per confermare il sostegno della maggioranza degli argentini e per migliorare la rappresentanza parlamentare del suo partito, al momento in netta minoranza. Ma a inizio settembre ha ottenuto risultati peggiori del previsto alle elezioni locali della provincia di Buenos Aires.

Trump ha voluto sostenerlo, auspicandone anche la rielezione nel 2027, ma la Borsa argentina è calata di oltre il 4 per cento dopo le sue dichiarazioni alla Casa Bianca. Gli investitori non sono certi di una vittoria del partito di Milei e un’eventuale interruzione del sostegno statunitense all’economia rischierebbe di aggravare la crisi della valuta e dell’economia.