Hamas ha detto di aver consegnato tutti i corpi degli ostaggi morti che è riuscito a trovare
E che per recuperare i 19 mancanti avrà bisogno di «attrezzature speciali»: potrebbe essere un problema per l'accordo di pace

L’ala militare di Hamas, le brigate al Qassam, ha detto mercoledì di avere riconsegnato a Israele tutti i corpi degli ostaggi morti nella Striscia di Gaza che è riuscita a recuperare, e che per trovare i corpi rimanenti avrà bisogno di «attrezzature speciali». Poco dopo Hamas ha riconsegnato i corpi di altri due ostaggi, portando il totale dei corpi restituiti a nove. Un decimo, riconsegnato martedì, non appartiene a uno degli ostaggi: secondo i media israeliani è di un uomo palestinese che l’esercito aveva portato a Gaza per utilizzarlo come scudo umano, e che Hamas aveva scambiato per un soldato.
In base agli accordi per il cessate il fuoco, Hamas aveva tre giorni a partire da lunedì per restituire i corpi di 28 ostaggi uccisi. Ma per trovare i 19 non ancora restituiti ha chiesto più tempo: dopo due anni di guerra e di pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, è probabile che i corpi siano dispersi, sepolti sotto le macerie degli edifici o non più facilmente identificabili. È perfino possibile che alcuni corpi non saranno mai ritrovati.
La mancata restituzione dei corpi degli ostaggi, però, potrebbe essere un problema per l’accordo di pace.
Mercoledì il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha detto di aver chiesto all’esercito di preparare un nuovo piano di attacco su Gaza se Hamas non rispetterà i termini dell’accordo: «Se Hamas rifiuta di rispettare l’accordo Israele, in coordinamento con gli Stati Uniti, tornerà a combattere per sconfiggere completamente Hamas, cambiare la realtà di Gaza e realizzare tutti gli obiettivi della guerra».
A causa del ritardo nella restituzione dei corpi, Israele ha inoltre chiuso temporaneamente il varco di Rafah al confine con l’Egitto e ha ridotto da 600 a 300 al giorno il numero di camion umanitari autorizzati a entrare nella Striscia.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è mostrato parzialmente comprensivo con i tentativi di recupero degli ostaggi di Hamas. Parlando con i giornalisti alla Casa Bianca ha detto: «Stanno scavando e trovando molti corpi. Poi devono separare i corpi. Alcuni di questi sono rimasti lì a lungo, altri sono sotto le macerie». Ma poi durante un’intervista a CNN ha aggiunto che se Hamas non rispetta l’accordo «Israele tornerà nelle strade (di Gaza) appena glielo ordino».
L’altro problema serio per la tenuta dell’accordo di pace riguarda il fatto che Hamas non sembra avere alcuna intenzione di smilitarizzarsi, come sarebbe imposto invece dal piano in 20 punti di Trump. Negli ultimi giorni, anzi, Hamas ha cominciato a recuperare il controllo del territorio della Striscia e a sottomettere con la forza i clan e i gruppi rivali. Il futuro politico di Hamas e della Striscia di Gaza, in teoria, dovrebbe essere oggetto di ulteriori negoziati, che però non è chiaro quando avverranno.
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