Il Premio Nobel per la Letteratura è stato vinto da László Krasznahorkai
Lo scrittore ungherese ha 71 anni, ed è noto anche per le sue frequenti collaborazioni col regista e connazionale Béla Tarr

Lo scrittore ungherese László Krasznahorkai ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura 2025. Gli è stato assegnato dall’Accademia Svedese «per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte».
Krasznahorkai ha 71 anni, e nel 2015 vinse l’importante premio letterario Man Booker International. Si parlava di lui come di un possibile vincitore del Nobel da una decina d’anni, e vari suoi libri sono stati pubblicati in italiano da Bompiani. I più noti sono Satantango (1985) e Melancolia della resistenza (1989).
In un profilo a lui dedicato pubblicato nel 2011, il critico letterario del New Yorker James Wood lo definì come uno dei più importanti autori d’avanguardia del secondo Dopoguerra, lodando in particolare la sua capacità di caratterizzare i personaggi, a volte anche a discapito delle trame. «Spesso è difficile sapere esattamente cosa stiano pensando i personaggi di Krasznahorkai, perché il suo mondo immaginario è sull’orlo di una rivelazione che non arriva mai del tutto», scrisse.
Wood sottolineò anche la tendenza di Krasznahorkai a scrivere periodi decisamente lunghi: «Le sue frasi instancabili e logoranti – una sola può riempire un intero capitolo – sembrano potenzialmente infinite».

La copertina di Satantango (Bompiani)
Krasznahorkai è nato il 5 gennaio 1954 a Gyula, da una famiglia della classe media. Inizialmente voleva fare l’avvocato come suo padre, poi cambiò idea e decise di dedicarsi alla scrittura. Nel 1983 si laureò in letteratura con una tesi sull’opera di Sándor Márai, forse lo scrittore più celebre del suo paese, e due anni dopo pubblicò Satantango, il suo romanzo d’esordio.
Il libro racconta di un inaspettato ritorno in una fattoria collettiva alla fine del comunismo. Qualche anno dopo il regista Béla Tarr, connazionale molto apprezzato dalla critica per il suo stile rigoroso e visionario, avrebbe tratto da questo romanzo un film famoso anche per la sua proverbiale durata: 435 minuti, più di sette ore.
Melancolia della resistenza uscì quattro anni dopo. È un romanzo onirico e misterioso, incentrato su un circo che porta nella campagna ungherese una balena imbalsamata. Krasznahorkai lo scrisse tra il 1987 e il 1989, periodo in cui riuscì a lasciare l’Ungheria per la prima volta e si trasferì a Berlino grazie a una borsa di studio offerta dal DAAD, un’organizzazione tedesca che promuove gli scambi culturali e accademici internazionali.
Anche da questo romanzo fu tratto un film di Béla Tarr, Le armonie di Werckmeister, del 2000. Negli ultimi trent’anni i due hanno sviluppato una nota complicità artistica: per esempio, Krasznahorkai ha scritto la sceneggiatura di Il cavallo di Torino (2011), l’ultimo film diretto da Tarr.
Diversi autori molto noti a livello internazionali hanno citato Krasznahorkai tra le loro influenze, come per esempio il tedesco Winfried Sebald.
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