Al Sud Poste Italiane chiude gli sportelli bancomat di notte per i troppi furti
È una decisione criticata perché riduce un servizio, e ne è stato chiesto conto anche al governo

In Puglia, in Basilicata e nella zona di Benevento, in Campania, Poste Italiane ha deciso di chiudere la sera gli ATM Postamat, cioè gli sportelli per prelevare i contanti, per via dei troppi furti. L’azienda ha motivato il provvedimento con la necessità di tutelare gli uffici dagli scassinamenti, spesso compiuti con esplosivi, e dai relativi danneggiamenti, ma la decisione sta venendo criticata per i disagi che crea a molte persone.
Poste Italiane è un’azienda pubblica controllata dal ministero dell’Economia, quindi dallo Stato, e i suoi clienti comprendono soprattutto fasce della popolazione più povere, come anziani, giovani e stranieri. Sono persone che non hanno un conto corrente in banca e utilizzano gli sportelli per prelevare gratuitamente denaro dai propri libretti postali, gli strumenti di risparmio di Poste Italiane senza costi di gestione.
Lunedì i deputati del Partito Democratico Marco Sarracino ed Enzo Amendola hanno presentato un’interrogazione parlamentare a tre ministri chiedendo di intervenire. Sarracino e Amendola hanno accusato il governo di Giorgia Meloni di non tutelare le fasce più svantaggiate della popolazione, in zone in cui secondo loro lo Stato è già percepito come assente su diversi servizi essenziali. «È inaccettabile che la risposta alla criminalità sia togliere servizi invece che rafforzare la presenza dello Stato», dice il testo dell’interrogazione.
La chiusura degli sportelli è stata decisa tra le 19:30 e le 8:30 del mattino: è una fascia oraria estesa, che non comprende solo la notte ma anche tutta la sera, e orari in cui persone che lavorano possono aver bisogno di prelevare perché non possono farlo durante il giorno.
L’interrogazione parlamentare riguarda in particolare la chiusura degli sportelli Postamat in Puglia e in Basilicata: in Puglia ne sono stati chiusi 145 in tutto, molti dei quali nelle province di Lecce (in 62 uffici su 96), di Brindisi (20) e di Foggia (12). In Basilicata ne sono stati chiusi 44, una trentina nella zona di Potenza e gli altri nella zona di Matera. Nei giorni scorsi Poste Italiane ha preso lo stesso provvedimento anche in Campania, con la chiusura di una quarantina di sportelli nella zona di Benevento. Anche in questo caso la decisione è stata criticata, questa volta dal sindaco, per il disagio creato.
Poste Italiane ha detto che il provvedimento è «temporaneo», ma al momento non ci sono informazioni precise su quanto dovrebbe durare e su cosa intenda fare l’azienda. Negli ultimi anni Poste Italiane ha investito molto sulla sicurezza dei propri sportelli: sono stati installati nuovi sistemi di protezione, di video sorveglianza, di antifurto e di svuotamento notturno delle casseforti.
Sono misure che secondo Poste Italiane hanno avuto effetti positivi: secondo i dati dell’azienda, dal 2016 al 2022 i crimini (categoria che comprende scassinamenti per furto, attacchi e anche rapine) sono calati del 55 per cento, passando da 707 a 315. Secondo gli stessi dati il denaro sottratto agli sportelli è passato dagli 8,1 milioni di euro del 2016 ai 2,7 milioni del 2022.
Anche nelle regioni in cui Poste Italiane ha deciso di chiudere gli sportelli è capitato che i ladri li scassinassero senza trovarci dentro soldi, ma l’utilizzo di esplosivi ha comunque distrutto parte della struttura, rendendola inutilizzabile: a Stornarella, in provincia di Foggia, due anni fa uno sportello distrutto con l’esplosivo rimase chiuso per mesi.



