La Nuova Zelanda pagherà 3 milioni di euro alle Samoa per il naufragio di una nave della propria Marina al largo dell’arcipelago samoano

Il governo neozelandese pagherà alle Samoa 10 milioni di tala (circa 3 milioni di euro) come risarcimento per il naufragio della Manawanui, una nave della Marina neozelandese affondata al largo dell’arcipelago samoano nell’ottobre del 2024. L’incidente non aveva causato morti, ma c’era stata una fuoriuscita di carburante che aveva provocato molti problemi all’ambiente e alle comunità di Upolu, l’isola samoana di fronte a cui è avvenuto il naufragio. I suoi abitanti si sostentano soprattutto con attività legate al mare (pesca e sport acquatici per turisti): per cinque mesi non avevano più potuto pescare e ancora oggi riportano una scarsità di pesci nell’area, mentre alcuni operatori turistici avevano detto di aver dovuto sospendere le attività per la sicurezza dei turisti.
Era stato proprio un gruppo di cittadini a fare pressione sul governo delle Samoa per chiedere un risarcimento: non è chiaro ora se e come il governo samoano intenda trasferire loro i soldi. Un mese dopo l’incidente, un’indagine interna della Marina neozelandese aveva stabilito che il naufragio era stato causato da «una serie di errori umani». Secondo il governo delle Samoa, 200mila litri di carburante erano stati riversati nel mare in seguito al naufragio. Il relitto della nave si trova ancora sul fondale di fronte a Upolu.


