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  • Lunedì 6 ottobre 2025

Il pessimo inizio di campionato della Fiorentina

Ha perso di nuovo, 2-1 contro la Roma: dopo 6 partite ha solo 3 punti e l'allenatore Stefano Pioli sta ricevendo molte critiche

La squadra di calcio della Fiorentina dopo aver perso 2-1 contro la Roma, 5 ottobre 2025 (Gabriele Maltinti/Getty Images)
La squadra di calcio della Fiorentina dopo aver perso 2-1 contro la Roma, 5 ottobre 2025 (Gabriele Maltinti/Getty Images)
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La Serie A maschile di calcio è iniziata molto male per la Fiorentina. Domenica ha perso per 2-1 contro la Roma (dopo che era stata in vantaggio) e dopo 6 partite ha fatto solo 3 punti, grazie ad altrettanti pareggi contro Cagliari, Torino e Pisa, tre squadre senz’altro alla portata della Fiorentina, contro cui ci si potevano aspettare anche tre vittorie. La Fiorentina ha ora gli stessi punti dell’Hellas Verona, che è terzultima in classifica, vicino alla zona retrocessione. Era dal 1977, quando fece solo due punti, che la Fiorentina non andava così male nelle prime 6 giornate di campionato. E questo momento negativo rischia di continuare, dato che la Fiorentina giocherà le prossime tre partite di campionato contro Milan, Inter e Bologna: tutte e tre più forti e più in forma.

Eppure all’inizio della stagione le aspettative erano altre. Anche se alcuni giocatori che avevano fatto bene l’anno scorso se ne erano andati, durante il mercato estivo la Fiorentina sembrava essersi rinforzata. Sono arrivati giocatori esperti – come l’attaccante bosniaco Edin Džeko (39 anni) – ma anche giovani promettenti come l’attaccante Roberto Piccoli e il centrocampista Nicolò Fagioli (già in prestito l’anno scorso alla Fiorentina).

Soprattutto, era rimasto Moise Kean, il centravanti titolare della Nazionale italiana, che proprio alla Fiorentina sembrava aver trovato il suo ambiente ideale. Dopo diversi anni poco brillanti nella scorsa stagione (la sua prima alla Fiorentina) era stato tra i migliori attaccanti della Serie A, con 19 gol e 3 assist in 32 partite di campionato.

Anche il nuovo allenatore della Fiorentina, Stefano Pioli, aveva contribuito ad aumentare le aspettative. Pioli è noto soprattutto per il periodo tra il 2019 e il 2024 in cui allenò il Milan, con cui vinse uno Scudetto nel 2022 e raggiunse una semifinale di Champions League. Dopo il Milan era andato ad allenare l’Al-Nassr, squadra del campionato saudita, ma prima del Milan era stato un apprezzato allenatore della Fiorentina. Pioli era quindi tornato dove già era stato e dove già aveva fatto bene, dopo aver dimostrato di poter vincere un campionato.

Lo stesso Pioli, a inizio stagione, era stato molto ottimista (come è comprensibile sia ogni allenatore dopo aver accettato un nuovo incarico) dicendo che l’obiettivo della Fiorentina era qualificarsi per la Champions League, la principale competizione europea per club. Per farcela in Serie A bisogna arrivare nei primi quattro posti: al momento, però, le prime quattro sono Napoli e Roma a 15 punti, Milan a 13 e Inter a 12, a pari punti con la Juventus. Il distacco tra loro e la Fiorentina è quindi già molto netto.

A nemmeno due mesi dall’inizio del campionato, però, proprio Pioli è stato contestato dai tifosi e accusato da alcuni commentatori di essere il principale responsabile della situazione della Fiorentina. Oltre che per i risultati in sé, è criticato perché la sua squadra fa tanti errori in difesa e perché i calciatori faticano a capire il suo modo di giocare, più complicato rispetto a quello di Raffaele Palladino, il precedente allenatore.

Nel calcio è abbastanza normale che l’allenatore sia il primo a prendersi le critiche quando la squadra non rende. C’è da dire, però, che Pioli aveva avuto difficoltà nell’ultimo periodo al Milan ed era stato esonerato dall’Al-Nassr; e che sono ormai diversi anni che la Fiorentina è in genere lontana dai primi posti in campionato.

Gli errori difensivi della Fiorentina, però, sono probabilmente stati causati anche da acquisti (che non sono responsabilità esclusiva dell’allenatore) che si sono concentrati poco su difensori. In generale, poi, ci sono tanti calciatori della Fiorentina che stanno giocando molto al di sotto delle aspettative: Kean, fino alla partita contro la Roma, non aveva ancora segnato un gol in questa stagione; mentre l’attaccante islandese Albert Gudmundsson, acquistato l’anno scorso e da cui ci si aspettava tanto, gioca poco e in genere piuttosto male.

L’allenatore della Fiorentina Stefano Pioli durante la partita contro la Roma, 5 ottobre 2025 (Gabriele Maltinti/Getty Images)

Ma ci sono anche segnali più positivi. Già nella partita contro la Roma – una delle squadre più sorprendenti finora – si è visto un leggero miglioramento di gioco generale e di prestazioni individuali, soprattutto da parte dei due attaccanti: oltre a Kean, anche Piccoli – che quest’estate è stato il giocatore più pagato dalla Fiorentina – ha dato segnali positivi e colpito una traversa con un tiro potente a pochi minuti dalla fine.

Il campionato, poi, è appena iniziato e nessuna posizione in classifica è ben definita: ai primi posti ci sono molte squadre separate da pochissimi punti e la Fiorentina non è l’unica squadra a trovarsi più in basso in classifica rispetto alle previsioni di inizio stagione: il Torino è 16esimo con 5 punti e la Lazio è 13esima con 7 punti.

Alla Fiorentina, inoltre, è già capitato di iniziare male la stagione e di migliorare con il passare dei mesi: lo scorso anno, dopo lo stesso numero di partite, aveva solo 6 punti, ma alla fine arrivò sesta e si qualificò per la Conference League, la terza competizione europea per importanza.

Proprio in Conference League – dove comunque il livello è molto più basso che in Serie A – la Fiorentina ha trovato la sua prima e unica vittoria di questa stagione (esclusi i preliminari per accedervi). Vincere questo torneo è il secondo grande obiettivo stagionale della Fiorentina, e probabilmente è più realistico rispetto a cercare di arrivare tra i primi quattro posti in campionato: un’eventuale vittoria della Conference League, infatti, garantirebbe anche la qualificazione all’Europa League, la seconda competizione europea per importanza. Nelle seconda e nella terza edizione di Conference League, che si disputa dal 2021, la Fiorentina è arrivata in finale, senza mai vincere.

La prossima partita di campionato della Fiorentina, contro il Milan, si giocherà solo il 19 ottobre, dopo la “sosta nazionali”: in queste due settimane i principali campionati europei si fermeranno infatti per le partite di qualificazione ai Mondiali di calcio del 2026. L’Italia – e quindi Moise Kean – giocherà sabato 11 ottobre contro la Lettonia e martedì 14 contro Israele.