L’ex leader delle milizie arabe Janjawid è stato giudicato colpevole di crimini di guerra e contro l’umanità per i massacri nel Darfur

Ali Kushayb durante la prima udienza alla Corte penale internazionale dell’Aia, nei Paesi Bassi, 5 aprile 2022 (EPA/ICC-CPI via ANSA)
Ali Kushayb durante la prima udienza alla Corte penale internazionale dell’Aia, nei Paesi Bassi, 5 aprile 2022 (EPA/ICC-CPI via ANSA)

Ali Muhammad Ali Abd-Al-Rahman, conosciuto come Ali Kushayb, ex leader di una milizia sostenuta dal governo sudanese, è stato giudicato colpevole di crimini di guerra e crimini contro l’umanità per i massacri compiuti più di vent’anni fa durante la guerra nel Darfur, nella parte occidentale del Sudan. Ali Kushayb è la prima persona a essere processata alla Corte penale internazionale dell’Aia, nei Paesi Bassi, per i crimini legati alla sanguinosa guerra civile che secondo l’ONU provocò 300mila morti e lasciò senza casa 2 milioni e mezzo di persone. È stato giudicato colpevole per 27 dei 31 capi d’accusa che gli erano stati contestati. La pena deve ancora essere decisa.

In estrema sintesi, le violenze nel Darfur iniziarono nel febbraio del 2003, quando alcuni gruppi armati composti perlopiù da persone non baggare (non arabe) insorsero contro il governo sudanese, accusandolo di discriminazioni. Per combattere i ribelli, il governo intervenne assoldando i Janjawid, un gruppo di miliziani arabi. Ali Kushayb è considerato il leader dei Janjawid ed è stato arrestato nel 2020 dopo 13 anni di latitanza: la Corte penale internazionale accusava lui e le milizie sotto il suo comando di stupri, torture, omicidi e saccheggi compiuti in particolare tra l’agosto del 2003 e il marzo del 2004.

Dalle milizie Janjawid si sono poi formate le Rapid Support Forces (RSF), il gruppo paramilitare che dall’aprile del 2023 sta combattendo una violenta guerra civile contro l’esercito regolare sudanese.

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