Il birdwatching è diventato popolare
Osservare gli uccelli è stato considerato a lungo un hobby di nicchia e per fanatici: negli ultimi anni si è diffuso negli Stati Uniti e un po' anche in Italia

Da quando è stato caricato su YouTube, il documentario amatoriale Listers ha superato il milione di visualizzazioni. È un risultato notevole, considerando l’argomento di cui parla: i registi che lo hanno diretto, gli statunitensi Owen e Quentin Reiser, hanno infatti raccontato la loro recente passione per il birdwatching, cioè la pratica di osservare gli uccelli nel loro ambiente naturale per motivi scientifici o ricreativi, utilizzando binocoli, cannocchiali, fototrappole (dispositivi che scattano una foto quando rilevano un movimento) e altri strumenti ottici piuttosto costosi.
Nello specifico, Listers segue lo svolgimento di una “Big Year”, cioè una gara americana in cui gli appassionati di birdwatching si sfidano a osservare il maggior numero di specie nell’arco di un anno, e in una specifica area geografica. È una competizione che richiede una grande esperienza, e a cui di solito partecipano birdwatcher con molti anni di osservazioni alle spalle. I Reiser però sono dei principianti assoluti, e la loro palese impreparazione sfocia spesso in situazioni comiche.
Listers è uno degli esempi della grande popolarità che il birdwatching ha raggiunto negli Stati Uniti, dove negli ultimi cinque anni il numero di praticanti è cresciuto in modo significativo e dove è molto presente nei prodotti culturali. Nelle serie televisive più recenti compaiono sempre più spesso personaggi appassionati di questa disciplina, segno che gli sceneggiatori hanno colto la diffusione di questo hobby e hanno scelto di inserirlo nelle loro storie.
Il caso più famoso è quello di The Residence, serie investigativa con protagonista la detective Cordelia Cupp (interpretata da Uzo Aduba), che fin dalla prima puntata si distingue proprio per la sua ossessione per il birdwatching e per la sua conoscenza ornitologica piuttosto impressionante. Anche Tom Brandis (Mark Ruffalo), protagonista della miniserie poliziesca Task, prodotta da HBO, ama trascorrere il tempo osservando e fotografando gli uccelli, e il birdwatching è al centro di uno dei misteri da risolvere nella quinta stagione di Only Murders in the Building.
Ma l’aumento della popolarità del birdwatching è dovuto anche al fatto che è praticato da figure molto note del mondo della cultura. Jonathan Franzen, uno degli scrittori americani più importanti in attività, è notoriamente un birdwatcher appassionato: da anni dedica articoli, saggi e interviste al tema, così come la collega canadese Margaret Atwood, autrice del Racconto dell’ancella.
Questa crescente presenza nella cultura popolare si riflette anche sui social network, dove il birdwatching ha trovato una nuova forma di comunità e di racconto. Decine di migliaia di utenti seguono creator specializzati in osservazioni e consigli sui migliori modelli di binocoli, fotocamere e cannocchiali. Tra i casi più noti c’è BirdLadyDrin (@birdladydrin), diventata virale su TikTok grazie ai video delle sue osservazioni e ad alcune trovate eccentriche, come travestirsi da mangiatoia per far posare gli uccelli direttamente sul volto. I suoi contenuti – come quelli di altri creator – finiscono spesso nei feed anche di chi non pratica birdwatching o non ha un particolare interesse per questo hobby, contribuendo a estendere la curiosità oltre la cerchia degli appassionati.
Negli Stati Uniti l’interesse per questo passatempo è aumentato soprattutto a partire dal 2020, durante la pandemia di coronavirus, quando le città erano molto meno frequentate a causa delle restrizioni. Molte specie di uccelli che prima tendevano a starne alla larga hanno iniziato a comparire con maggiore frequenza negli spazi urbani, rendendo le osservazioni più facili e frequenti.
In quel periodo molti rivenditori di binocoli, guide illustrate e mangiatoie registrarono un notevole aumento di clienti, spesso più giovani rispetto al passato, e anche le app legate al birdwatching crebbero in modo considerevole. Il 9 maggio 2020 eBird, l’app più usata per registrare gli avvistamenti, registrò il numero più alto mai registrato di osservazioni: oltre due milioni in una sola giornata, con 6.479 specie diverse documentate in tutto il mondo.
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Anche in Italia l’interesse per il birdwatching è cresciuto, seppure con numeri imparagonabili a quelli statunitensi. Luciano Ruggieri, fondatore e presidente di EBN Italia, un’associazione di promozione e diffusione del birdwatching, dice che negli ultimi cinque anni il numero dei tesserati è aumentato del 10 per cento, e che molti dei nuovi iscritti sono più giovani rispetto al passato.
Ruggieri è un birdwatcher navigato. Gli mancano soltanto tre avvistamenti per completare la cosiddetta checklist, cioè l’elenco ufficiale di tutte le specie nidificanti in Italia: l’uccello delle tempeste, il più piccolo uccello marino europeo, che nidifica lungo le coste atlantiche nord-orientali e in pochi siti riproduttivi del Mediterraneo, tra Sicilia e Sardegna; l’allocco degli Urali, un grande gufo diffuso nell’Europa orientale e presente in Italia solo in alcune zone delle Alpi orientali; e il rondone cafro, piccolo rondone africano diffuso nell’area subsahariana, osservato in Italia solo in casi eccezionali
Secondo Ruggieri, la pandemia da coronavirus è stata un momento importante per la diffusione del birdwatching anche in Italia. «Le città hanno cominciato a svuotarsi e la diminuzione del traffico e del rumore ha reso più facile vedere e ascoltare uccelli che in precedenza era raro notare nei centri abitati, come per esempio l’allocco», dice.

Un’osservazione di gruppo nel parco di Charlotte, nello stato americano del Vermont (Robert Nickelsberg/Getty Images)
Ruggieri sfruttò il momento per coinvolgere nuovi appassionati grazie a iniziative come “Birdwatching a chilometro zero”, in cui gli iscritti di EBN condividevano sul gruppo Facebook dell’associazione le foto degli esemplari che avevano osservato da casa. La trovata ebbe una grande eco mediatica: fu per esempio ampiamente ripresa la notizia dell’avvistamento di un’aquila reale a Milano.
Ruggieri dice che uno dei motivi per cui le persone si avvicinano al birdwatching, oltre a un generale interesse per l’ornitologia, è il fatto che si tratta di una disciplina salutare, che permette di stare all’aria aperta e a contatto con la natura: «promuove uno stile di vita semplice, rispettoso dell’ambiente e incline alla lentezza, e lo fa in un momento in cui tutto va velocemente: questa cosa probabilmente funziona», dice.
Il momento ideale per iniziare è durante l’infanzia, quando l’udito è particolarmente sviluppato e facilita il riconoscimento dei canti degli uccelli, consentendo di coglierne le diverse sfumature. La LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) organizza spesso corsi che aiutano a sviluppare questa capacità.
Un’altra ragione per cui il birdwatching sta avendo più successo rispetto al passato è che, tutto sommato, si tratta di un hobby economico. «Si può cominciare con spese molto ridotte: un discreto binocolo e una guida al riconoscimento da campo (manuali cartacei con illustrazioni, mappe e descrizioni delle specie) si possono acquistare con un centinaio d’euro», dice.
Quando un birdwatcher accumula una certa esperienza, solitamente acquista anche un cannocchiale per le osservazioni in spazi aperti. Compie questo genere di salto anche per praticare il cosiddetto digiscoping, una tecnica che consiste nel collegare una fotocamera digitale o uno smartphone all’oculare del cannocchiale, trasformandolo di fatto in un potente teleobiettivo. «Consente di catturare immagini e video con un’elevata definizione senza disturbare gli uccelli», dice Ruggieri.
Il birdwatching è diventato anche molto più comodo da praticare: fino a una ventina d’anni fa, per riconoscere le specie che osservavano, i praticanti portavano con sé pesanti guide ornitologiche. Oggi invece questo compito è facilitato da app gratuite come Merlin Bird ID, che permette di identificare gli uccelli caricando una foto o registrando il loro canto.
Oltre a essere un’attività ricreativa, il birdwatching ha anche un ruolo importante per la ricerca scientifica: molte osservazioni degli appassionati, raccolte in database condivisi come eBird, contribuiscono al monitoraggio delle popolazioni e delle migrazioni. Questi dati, raccolti su larga scala e in tempi lunghi, sono preziosi per studiare l’impatto dei cambiamenti climatici e ambientali sugli ecosistemi.
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