Alle regionali in Valle d’Aosta gli autonomisti dell’Union Valdôtaine hanno raddoppiato i consensi

Il partito più votato alle elezioni regionali di domenica in Valle d’Aosta è stato di gran lunga l’autonomista Union Valdôtaine, che con quasi il 32 per cento ha più che raddoppiato i voti presi alle elezioni del 2020. Per governare dovrà comunque allearsi con altri partiti: negli ultimi 5 anni lo aveva fatto con il Partito Democratico e altre liste, questa volta potrebbe anche decidere di allearsi con l’altro partito autonomista locale, gli Autonomisti di Centro, che sono stati il secondo partito con il 14 per cento (questa alleanza tra autonomisti è uno scenario ritenuto probabile da chi segue la politica locale, con l’inserimento di un’altra lista nella coalizione).
I partiti nazionali hanno preso tutti meno: nella destra Fratelli d’Italia l’11 per cento, Forza Italia il 10 e la Lega l’8,4. Nel centrosinistra il Partito Democratico ha preso l’8 per cento, Alleanza Verdi e Sinistra il 6,3. Il Movimento 5 Stelle si presentava dentro la coalizione “Valle d’Aosta Aperta”, che ha preso il 5,5 per cento e quindi resterà fuori dal consiglio regionale: la soglia per entrarci era al 5,71 per cento, cioè due seggi. L’affluenza è stata del 63 per cento.
Rispetto alle altre regioni la Valle d’Aosta ha un sistema piuttosto unico: non si elegge direttamente il presidente di regione, ma si vota la composizione del consiglio regionale secondo un sistema proporzionale puro. Poi i 35 membri eletti si mettono d’accordo per eleggere un presidente. In questa tornata elettorale si votava anche in diversi comuni, tra cui il capoluogo regionale Aosta, ma lo scrutinio dei voti è previsto per martedì.
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