Lo sciopero generale di lunedì, a sostegno dei palestinesi
Lo hanno organizzato diverse organizzazioni sindacali, e ci si aspetta che sia piuttosto partecipato

Lunedì 22 settembre in tutta Italia ci sarà uno sciopero generale, a sostegno della popolazione palestinese. Lo sciopero è stato indetto da diverse organizzazioni sindacali di base, che non sono cioè legate a nessuna delle principali organizzazioni sindacali italiane (cioè CGIL, CISL e UIL).
Lo sciopero è stato indetto a livello nazionale: inizierà alla mezzanotte di lunedì e finirà alle 23, anche se in alcuni casi le proteste potrebbero iniziare prima e finire più tardi di questo orario. Riguarderà tutti i lavoratori pubblici e privati, tranne quelli che lavorano in attività ritenute essenziali (come per esempio le forze di polizia): è molto probabile che riguarderà, tra gli altri, i trasporti, le scuole e i lavori portuali. Proteste e manifestazioni sono state annunciate a Roma e in diverse altre città italiane.
In un comunicato l’Unione sindacale di base (USB), confederazione sindacale che rappresenta diverse organizzazioni autonome, ha spiegato che lo sciopero ha lo scopo di mostrare solidarietà ai palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza. Secondo USB lo sciopero servirà anche a dimostrare solidarietà alla Global Sumud Flotilla, cioè all’iniziativa indipendente con cui decine di barche stanno cercando di portare cibo e aiuti umanitari a Gaza, forzando il blocco navale imposto da Israele. L’USB ha anche criticato il governo italiano e l’Unione Europea per non avere imposto sanzioni «adeguate alla gravità della situazione» nei confronti di Israele.
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Nessuna delle principali organizzazioni sindacali italiane ha aderito allo sciopero generale di lunedì. La CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro) aveva organizzato a sua volta uno sciopero autonomo a sostegno della Palestina, che si è tenuto venerdì 19 settembre, con diverse manifestazioni che sono state, tutto sommato, piuttosto contenute.
I lavoratori di molte categorie hanno confermato che parteciperanno allo sciopero di lunedì. Per questo i giornali negli ultimi giorni hanno dato molto risalto alla protesta, attendendosi che molte attività siano sospese e che, in generale, lo sciopero provochi grossi disagi.
Per ora sembra che nessuno dei principali esponenti politici dell’opposizione, storicamente più solidali nei confronti dei palestinesi, parteciperà alle manifestazioni previste per lunedì, anche se alcuni (come il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein) hanno aderito alla protesta organizzata dalla CGIL venerdì. Nessuno tra i leader dei principali partiti che fanno parte del governo, che finora ha mantenuto posizioni vicine a Israele, ha fatto grandi dichiarazioni sullo sciopero di lunedì.



