Sally Rooney non può più andare nel Regno Unito
La scrittrice irlandese dice che teme di essere arrestata per il sostegno a Palestine Action, dichiarata dal governo organizzazione terroristica

Martedì la scrittrice irlandese Sally Rooney, autrice di bestseller come Persone normali e Parlarne tra amici, non è andata a Londra a ritirare un premio letterario. Il motivo, ha spiegato, è che temeva di essere arrestata. Rooney infatti ha dichiarato pubblicamente di aver supportato finanziariamente l’organizzazione pro-Palestina Palestine Action, che il governo britannico ha reso illegale sulla base delle leggi antiterrorismo.
A ritirare il premio è andato il suo editore, Alex Bowler, che ha letto una nota in cui Rooney scriveva di essere dispiaciuta perché non era lì a ricevere il premio in prima persona e ribadiva le proprie motivazioni dicendo di aver solo «mostrato supporto per una protesta non violenta e contro la guerra». Ha cancellato tutti i suoi impegni pubblici futuri nel Regno Unito e sta cercando consulenza su questioni legali che, secondo lei, potrebbero danneggiare il suo lavoro.
Sally Rooney è da tempo sostenitrice della causa palestinese. Quando uscì Dove sei, mondo bello, nel 2021, si rifiutò di vendere i diritti alle case editrici israeliane in sostegno del movimento Boycott, Divestment, Sanctions che boicotta le attività culturali di Israele come forma di protesta contro la sua oppressione della popolazione palestinese. Per il suo quarto libro, uscito un anno fa, fece lo stesso, e in un evento a Londra per promuoverlo tenne un duro discorso contro l’invasione e i bombardamenti israeliani a Gaza, che definì «un genocidio».
A giugno Rooney aveva pubblicato un editoriale sul giornale britannico The Guardian in cui aveva scritto di ammirare l’organizzazione Palestine Action e aveva criticato l’allora segretaria di stato britannica per gli Affari Interni Yvette Cooper, che aveva detto di voler perseguire Palestine Action come un’organizzazione terroristica. Pochi giorni prima un gruppo di militanti aveva fatto irruzione nella base della Royal Air Force (RAF) di Brize Norton e aveva sporcato con della vernice rossa due aerei lì custoditi per protestare contro l’appoggio militare e politico che il Regno Unito dà a Israele.
Ad agosto Rooney aveva ribadito il suo sostegno all’organizzazione sull’Irish Times dicendo che avrebbe usato i proventi dei suoi quattro libri e i guadagni derivanti dagli adattamenti televisivi della BBC di Persone normali e Parlarne tra amici per sostenere Palestine Action. Per la legge britannica ricevere denaro con l’intenzione di utilizzarlo per sostenere il terrorismo è un reato, motivo per cui Rooney ora teme di venire arrestata.
Negli ultimi tempi Palestine Action ha compiuto azioni mirate rivolte soprattutto alle fabbriche di armi di aziende israeliane con sede nel Regno Unito e alle aziende a loro collegate. Tra molte critiche, il governo britannico aveva deciso di scioglierla e, in seguito a un ricorso non accolto, Palestine Action è diventata illegale. Questo significa che farne parte o anche solo sostenerla è un reato che prevede fino a 14 anni di carcere.
Recentemente Rooney ha firmato una lettera insieme ad altri intellettuali, tra cui la scrittrice francese e premio Nobel Annie Ernaux, per chiedere al presidente francese Emmanuel Macron di ripristinare il programma Pause previsto dal governo francese per aiutare scrittori, artisti e ricercatori gazawi. Macron aveva sospeso il programma dopo che erano emerse delle presunte dichiarazioni antisemite online di uno studente palestinese, una decisione che gli autori della lettera avevano definito una «punizione collettiva».



