Se vuoi vincere un Ig Nobel dipingi le vacche a strisce

La scoperta che imitando il manto delle zebre si possono ridurre i morsi dei tafani è valsa il premio per le ricerche scientifiche più strane dell'anno

Lo studio sulle vacche a strisce illustrato dal palco della premiazione per gli Ig Nobel a Boston, Stati Uniti (AP Photo/Robert F. Bukaty)
Lo studio sulle vacche a strisce illustrato dal palco della premiazione per gli Ig Nobel a Boston, Stati Uniti (AP Photo/Robert F. Bukaty)
Caricamento player

Dipingere le vacche a strisce, imitando il manto delle zebre, aiuta a proteggerle dai morsi dei tafani e di altri insetti. Grazie a questa scoperta, più insolita che rivoluzionaria, un gruppo di ricerca giapponese è stato da poco insignito con un Ig Nobel, i premi assegnati ogni anno alle ricerche più bizzarre e particolari, una sorta di contraltare dei Nobel che vengono invece annunciati a inizio ottobre.

Gli Ig Nobel (da un gioco di parole con il termine inglese “ignoble”, cioè ignobile) sono stati consegnati giovedì durante una cerimonia alla Boston University (Stati Uniti), nella quale non sono mancate le stranezze e una buona dose di umorismo nerd. Uno dei ricercatori del gruppo giapponese, per esempio, si è presentato sul palco con alcuni colleghi che tenevano in mano cartelli con disegnati dei tafani; si è poi tolto la giacca rivelando una camicia zebrata che ha respinto i finti insetti.

La scenetta serviva per dimostrare l’esito della loro particolare ricerca, ispirata da alcuni studi precedenti che avevano segnalato come il manto delle zebre aiutasse questi animali a essere meno tormentati da alcuni insetti. Pur riconoscendo la difficoltà di applicare il metodo su larga scala, il ricercatore ha detto: «Quando ho fatto questo esperimento, ho sperato di poter vincere l’Ig Nobel. Era il mio sogno. Incredibile, davvero incredibile».

Tra i premiati di quest’anno, in dieci diverse categorie, c’era anche un gruppo di ricerca europeo che ha svolto uno studio sugli effetti dell’alcol sulle persone che parlano una lingua straniera. Il loro lavoro ha trovato qualche indizio sul fatto che l’assunzione moderata di alcolici come la vodka aiuti a parlare con più disinvoltura e in modo fluente. Un altro premio è andato a un ricercatore che, con grande dedizione, ha studiato per 35 anni la crescita delle unghie, per capire a che velocità avviene e con che modalità.

Un gruppo di ricerca è stato invece premiato per il suo lavoro sulla produzione di cibo contenente Teflon (politetrafluoroetilene, PTFE), in modo da saziare con un minore apporto calorico le persone che cercano di dimagrire, prima che la sostanza sia smaltita dall’organismo. L’idea per lo studio era venuta pensando alle bibite con zero zuccheri, chiedendo se si potesse fare qualcosa di simile anche per gli alimenti solidi realizzandone versioni con un quarto delle calorie rispetto al normale. La proposta non ha fatto molta strada, anche perché il Teflon è studiato da anni per i suoi eventuali effetti sull’organismo.

Il tradizionale lancio di aeroplanini di carta durante la cerimonia di consegna degli Ig Nobel a Boston, Stati Uniti (AP Photo/Robert F. Bukaty)

Un Ig Nobel è stato invece assegnato a una ricerca che, senza grandi sorprese, ha rivelato che le persone tendono a diventare più narcisiste nel momento in cui qualcuno dice loro di essere più intelligenti della media, anche se in realtà non lo sono (ed è oggettivamente complesso stabilire un’intelligenza media come riferimento). Tornando al cibo, un gruppo di ricerca è stato premiato per aver scoperto che i neonati tendono a preferire il latte materno delle madri che mangiano molto aglio, mentre un altro ha vinto l’Ig Nobel per avere dimostrato come fare la migliore pasta cacio e pepe.

Gli Ig Nobel esistono da 35 anni e sono stati inventati dalla rivista umoristica statunitense Annals of Improbable Research, che pubblica un misto di articoli scientifici reali, ma molto strani e insoliti, e altri di fantasia e a scopo umoristico, come un’analisi della comparazione tra pere e mele. I premi sono annunciati ogni anno con l’idea che: «Molta buona scienza viene attaccata per il suo essere assurda. Molta cattiva scienza viene celebrata nonostante sia assurda».

Il ricercatore colombiano Francisco Sanchez illustra la sua ricerca sui pipistrelli e l’alcol dal palco degli Ig Nobel, Boston, Stati Uniti (AP Photo/Robert F. Bukaty)

Spesso il contesto scherzoso in cui vengono assegnati gli Ig Nobel fa sottovalutare il potenziale delle ricerche scientifiche premiate, che potrebbero portare a nuove scoperte e all’avanzamento della conoscenza. Nella storia della scienza alcune grandi scoperte sono state fatte partendo da studi minori o all’apparenza inutili, che contenevano però alcuni dati o osservazioni importanti per fare nuove scoperte. Spesso gli stessi studi premiati con gli Ig Nobel sono assurdi solo all’apparenza, come il gruppo premiato quest’anno per avere sperimentato l’effetto dell’alcol sui pipistrelli.

All’apparenza dare un po’ di alcol a un pipistrello per vedere l’effetto che fa potrebbe apparire inutile, se non crudele nei confronti dell’animale, ma in realtà il gruppo di ricerca colombiano che lo ha fatto stava studiando un importante aspetto della dieta di questi animali. Lo studio aveva lo scopo di capire come mai i pipistrelli non fossero grandi consumatori della frutta marcia, pur essendo in generale poco schizzinosi col cibo. Nei loro test, hanno ricondotto la causa alla presenza di alcol (etanolo) dovuto ai processi di fermentazione della frutta e hanno notato che il suo consumo ha effetti sulla capacità dei pipistrelli di volare, in particolare sul loro utilizzo dei sistemi di ecolocalizzazione che usano per orientarsi e riconoscere gli ostacoli in volo. Uno degli autori dello studio ha ringraziato per il premio dicendo di esserne molto contento: «È davvero bello. Puoi renderti conto che gli scienziati non sono super seri e che possono anche divertirsi mostrando al tempo stesso della scienza interessante».