La Bolivia ha vietato i matrimoni con minori

Due persone durante il loro matrimonio a La Paz, Bolivia, 25 marzo 2023 (AP Photo/Juan Karita)
Due persone durante il loro matrimonio a La Paz, Bolivia, 25 marzo 2023 (AP Photo/Juan Karita)

Il parlamento boliviano ha approvato una legge che vieta le unioni e i matrimoni con persone minorenni, conosciuti anche come matrimoni precoci. La legge risolve una contraddizione tra altre due leggi entrambe in vigore dal 2014: il codice per bambine, bambini e adolescenti, che stabiliva che l’età minima per sposarsi era 18 anni, e il codice della famiglia, che permetteva di sposarsi già a 16, con il consenso dei genitori oppure di chi ne fa le veci. Secondo un comunicato della Camera dei deputati, che mercoledì l’ha approvata in via definitiva, l’obiettivo della legge è eliminare le unioni che ledono i diritti delle persone minorenni, esponendole al rischio di situazioni di abuso e violenze. Perché entri in vigore manca solo la firma del presidente Luis Arce, un passaggio formale.

La Bolivia ha circa 11,4 milioni di abitanti e i matrimoni con minori sono comuni perlopiù nelle aree rurali del paese, in parte per tradizione e in parte a causa di pressioni familiari. In base ai dati raccolti nei registri civili, le persone tra i 13 e i 17 anni che si sono sposate tra il 2010 e il 2022 nel paese sono state 11.297, l’89 per cento delle quali ragazze: nella maggior parte dei casi con uomini tra i 20 e i 35 anni, ma in alcuni con persone molto più grandi. I dati del ministero della Salute dicono inoltre che tra il 2015 e il 2023 le gravidanze tra bambine e adolescenti sono state oltre 458mila. Negli ultimi anni i matrimoni con persone minorenni sono stati vietati in altri 14 paesi dell’America Latina, tra cui Colombia, Cile, Messico e Repubblica Dominicana.