La storica funicolare di Biella ha chiuso per i troppi guasti
È lì dall'Ottocento, ma secondo il sindaco continuare ad aggiustarla non conviene più

A causa di ripetuti malfunzionamenti e degli alti costi di riparazione dal primo settembre è stata decisa la chiusura a tempo indeterminato della “funicolare del Piazzo” a Biella, uno dei simboli della città, che ne collegava la parte bassa con quella alta e storica (detta appunto “Piazzo”). L’amministrazione ha parlato della possibilità di demolire l’intero impianto e di realizzarne uno nuovo (che potrebbe costare circa 2 milioni di euro). Dopo la chiusura sono state messe a disposizione navette per salire dalla città bassa a quella alta.
La funicolare di Biella (che è oggi in realtà un ascensore inclinato) percorre in 177 metri un dislivello di 60 metri. Venne costruita nel 1885. In origine le vetture erano mosse da un meccanismo di contrappeso ad acqua che proveniva da una cisterna collocata vicino alla stazione di monte: un grosso serbatoio pieno spingeva verso il basso la carrozza superiore che a sua volta faceva salire quella inferiore grazie a una carrucola. Dopo vari guasti, lavori di rinnovamento e sostituzione delle vetture, nel 1889 venne introdotto un sistema di trazione elettrico. Gli interventi maggiori vennero però fatti negli anni Sessanta e Settanta quando iniziò la totale ricostruzione dell’impianto, nuovamente inaugurato l’8 giugno del 1975.

Una delle due cabine della funicolare di Biella, prima del nuovo progetto del 2018 (Wikipedia)
Nel 2016 la giunta regionale del Piemonte approvò il progetto di restauro, voluto dall’allora amministrazione comunale di centrosinistra per i costi cronici di manutenzione ordinaria e di personale per un impianto comunque vecchio. Il nuovo progetto prevedeva la sostituzione delle vetture e del meccanismo di trazione con uno ad ascensore inclinato, mantenendo invariata l’infrastruttura. I lavori, costati 1,6 milioni di euro, terminarono nel 2018, la funicolare riaprì e venne deciso di rendere la corsa gratuita, chiudendo così la biglietteria.
Da lì in poi, però, l’impianto ha continuato ad avere problemi. Nel 2023 ne venne ad esempio decisa la chiusura perché il collaudo non era stato superato e ci sono stati diversi episodi di persone rimaste bloccate nelle cabine. La giunta comunale che aveva voluto il progetto dell’ascensore difese la propria scelta, attribuendo i vari problemi all’impresa che l’aveva realizzato.
Nel frattempo, nel 2019 le elezioni furono vinte da Claudio Corradino, della Lega, che non decise però nuovi interventi sulla funicolare. Repubblica spiega che dal 2019 al 2025 le spese di manutenzione e riparazione «hanno superato di molto il mezzo milione di euro» e che nel solo 2023, tra novembre e dicembre, una riparazione che doveva risultare risolutiva è costata 100mila euro, e che altri 136mila invece sono stati spesi dall’inizio di quest’anno.
Questi numeri hanno dunque spinto il nuovo sindaco Marzio Olivero, di Fratelli d’Italia ed eletto nel 2024, a chiudere la funicolare: «Era necessario capire, era doveroso provare ma ogni iniziativa, tutti i tentativi si sono rivelati vani e ora risulterebbe davvero irresponsabile insistere nella ricerca di una soluzione ai congeniti problemi della storica funicolare di Biella, claudicante (è funzionante solo una delle due cabine) e inaffidabile», ha detto Olivero.



