Un tribunale d’appello degli Stati Uniti ha sospeso l’ordine di chiusura di “Alligator Alcatraz”

Un tribunale federale d’appello degli Stati Uniti ha sospeso l’ordine di chiusura del carcere per immigrati irregolari noto come “Alligator Alcatraz”, emesso a fine agosto da un tribunale federale di primo grado. Lo ha deciso in seguito al ricorso presentato dallo stato della Florida.
“Alligator Alcatraz” è stato costruito sul sito di un vecchio aeroporto nella regione paludosa delle Everglades, in Florida, dove ci sono molti alligatori (da qui il nome). Fin da prima della sua inaugurazione, a inizio luglio, il carcere è stato criticato per la mancanza di servizi e per le dure condizioni di detenzione: la struttura può ospitare 3mila persone detenute in attesa di essere espulse, che vivono per la maggior parte del tempo in gabbie da 32 posti letto.
Il 21 agosto la giudice federale Kathleen Williams ne aveva ordinato lo smantellamento, sostenendo che i lavori sarebbero stati condotti senza le necessarie valutazioni sull’impatto ambientale. La causa era stata presentata da gruppi ambientalisti e di persone native americane, che si erano detti preoccupati per le conseguenze della struttura sull’ecosistema della palude.


