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  • Giovedì 4 settembre 2025

Come cambierà l’esame di maturità

Le novità riguardano soprattutto l'orale, che non sarà più su tutte le materie

Studenti durante la prima prova dell'esame di maturità al liceo Visconti di Roma, 18 giugno 2025 (Valentina Stefanelli/LaPresse)
Studenti durante la prima prova dell'esame di maturità al liceo Visconti di Roma, 18 giugno 2025 (Valentina Stefanelli/LaPresse)
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Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che riforma l’esame di maturità, e cambia in particolare la prova orale. Le novità maggiori sono due: il colloquio non sarà dedicato a tutte le materie del corso di studi ma soltanto a quattro, e «chi farà volontariamente scena muta sarà bocciato», ha detto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

All’ultimo esame di maturità aveva fatto molto discutere il caso di alcuni studenti che avevano deciso di restare in silenzio all’orale come segno di protesta, visto che erano arrivati alla prova con un numero sufficiente di crediti per passare l’esame comunque (60 su 100). Ognuno di loro aveva poi spiegato il gesto in modo diverso. Ora il decreto-legge specifica che l’esame di maturità sarà ritenuto valido solo se lo studente avrà sostenuto regolarmente tutte le prove previste, e quindi se non resterà deliberatamente in silenzio.

Il decreto-legge prevede che durante l’anno saranno scelte con un decreto ministeriale le quattro materie su cui si concentrerà la prova orale, e che saranno quelle principali di ogni indirizzo. Di conseguenza viene ridotto anche il numero dei commissari, che passa da sette a cinque: oltre al presidente di commissione, ce ne saranno due interni e due esterni. A tutti sarà dedicata una formazione specifica, dice il ministero.

All’orale non sarà più proposto il documento (come una fotografia o un testo) che negli ultimi anni i membri della commissione sottoponevano agli studenti per cominciare l’esame. Inoltre, l’esame di maturità prevederà anche una valutazione più complessiva dello studente, oltre a quella sulle materie di studio: non è chiaro esattamente come funzionerà, ma il ministro Valditara ha detto che si valuteranno anche «quel grado di autonomia, di responsabilità conseguito dallo studente sia nel corso degli anni delle Superiori, ma anche dimostrato nel percorso dell’esame di maturità» e che verranno considerate attività «in qualche modo connesse con il percorso scolastico», come quelle sportive e culturali, anche condotte fuori dalla scuola.

La valutazione complessiva degli studenti terrà conto anche dei PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), cioè la vecchia “alternanza scuola-lavoro”, che ora cambiano di nuovo nome e diventano “formazione scuola-lavoro”.

Infine, l’elaborato sulla cittadinanza attiva sarà considerato per il voto finale degli studenti che accederanno all’esame di maturità con il 6 in condotta.