La limousine con cui Putin porta in giro tutti
È stata costruita interamente in Russia ed è usata da tempo come strumento diplomatico: l'ultimo a salirci è stato Narendra Modi

Lunedì, nell’ultimo giorno di riunioni tra leader internazionali a Tientsin, in Cina, il presidente russo Vladimir Putin ha dato un passaggio a bordo della sua limousine al primo ministro indiano Narendra Modi, dall’hotel Ritz-Carlton alla sede ufficiale dell’incontro. Il viaggio doveva durare un quarto d’ora, ma i due sono rimasti dentro all’auto un’ora, fermandosi a parlare anche una volta arrivati a destinazione e scombinando i programmi ufficiali.
Non è la prima volta che Putin usa la cosiddetta “diplomazia delle limousine”. Il presidente russo ama ospitare i leader mondiali sulla sua Aurus Senat, auto presidenziale costruita interamente in Russia che dal 2018 ha sostituito le limousine della Mercedes. L’agenzia statunitense Bloomberg ha scritto: «Il passaggio-incontro sulla limousine russa Aurus segna un’ulteriore accelerazione dell’abitudine di Putin di portare letteralmente a spasso gli statisti mondiali».

La limousine presidenziale in Russia nel 2024. (Gavriil Grigorov, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
Modi, che con la visita ufficiale in Cina aveva interesse a mostrarsi vicino a Cina e Russia per rispondere al peggioramento dei rapporti con gli Stati Uniti, si è detto felice di essere stato «portato a spasso», e in un post sui social ha definito la conversazione dentro l’auto «illuminante».
Il portavoce del governo russo, Dmitry Peskov, ha detto che i due leader si trovavano così bene dentro la limousine ed erano così impegnati in conversazioni importanti da non voler perdere tempo spostandosi altrove.
Putin è molto fiero della sua auto ufficiale e la usa spesso per colloqui che diventano intimi e riservati, oltre che più informali rispetto agli incontri ufficiali. Fra gli altri, negli ultimi anni ha portato sulla sua limousine il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, durante un visita a Sochi nel 2018; il presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, a Mosca nel 2024; e soprattutto il leader nordcoreano Kim Jong Un a Pyongyang, la capitale della Corea del Nord. In quel caso i due erano da soli sull’auto, con Putin alla guida. Il presidente russo poi regalò la limousine Aurus a Kim, ampliando la collezione di auto di lusso del leader nordcoreano.
Più recentemente invece Putin è stato ospitato su una limousine: quella di Donald Trump, in Alaska.
È successo due settimane fa, durante l’incontro organizzato per parlare di un accordo di pace in Ucraina (che non ha dato risultati). L’auto era una Cadillac modificata, conosciuta come “The Beast” (La Bestia), cioè l’auto presidenziale statunitense. Anche allora il viaggio in limousine era stato un segno di vicinanza e buoni rapporti tra i due leader.

Kim Jong Un e Vladimir Putin in giro con la Aurus Senat a Pyongyang nel giugno del 2024 (Gavriil Grigorov, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
In Cina invece Putin ha portato la sua auto, come succede spesso per gli incontri internazionali di questo livello e per i leader mondiali più importanti.
Le limousine vengono trasportate su aerei militari. La Aurus Senat presidenziale è lunga sette metri e pesa quasi sette tonnellate nella versione blindata. Il suo nome viene da AU, simbolo latino dell’oro, e Rus, sigla della Russia. L’Aurus Motors è un’azienda a cui collaborano due imprese russe e una emiratina e l’auto rispetto ad altre limousine è anche molto veloce: nella versione senza blindature di sicurezza può arrivare a 249 chilometri all’ora e accelera da 0 a 100 chilometri all’ora in sei secondi, grazie a un motore da 600 cavalli.
I sistemi di sicurezza prevedono blindatura, vetri rinforzati antiproiettile, pneumatici che permettono di procedere anche in caso di foratura, protezione del pianale resistente alle bombe e un sistema antincendio. L’auto ha una fornitura d’ossigeno e uscite di emergenza, oltre che sistemi di comunicazione sicura. L’azienda ne vende anche un modello base, in 120 unità l’anno, a circa 200mila euro.
A marzo a Mosca una di queste auto prese fuoco ed esplose vicino al Palazzo della Lubjanka, sede della FSB, agenzia di intelligence russa. Era probabilmente del parco auto del governo russo, anche se non ci furono mai conferme ufficiali.



