L’UNHCR ha detto che licenzierà un quinto dei suoi dipendenti, a causa della riduzione dei fondi

Lunedì l’UNHCR, l’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, ha detto che il suo budget per il 2026 sarà di 8,5 miliardi di dollari, in calo rispetto a quello per il 2025, che era di circa 10,2 miliardi di euro, e che licenzierà circa un quinto dei suoi dipendenti (quasi 4mila lavoratori su 19mila). Nell’ultimo anno molti paesi, fra cui gli Stati Uniti e il Regno Unito, hanno ridotto significativamente i propri finanziamenti a organizzazioni umanitarie come l’UNHCR: l’agenzia ha detto che gli aiuti internazionali si sono ridotti del 60 per cento, mettendo a rischio l’assistenza per milioni di persone. In molti casi i fondi sono stati reindirizzati verso il settore della difesa e degli armamenti.
L’UNHCR prevede anche di eliminare il suo ufficio a Pretoria, in Sudafrica, che si occupava soprattutto della gestione dei rifugiati causati dal conflitto nella Repubblica Democratica del Congo, dove l’esercito regolare combatte da vari anni contro il gruppo paramilitare M23. L’ufficio verrà chiuso il primo ottobre, e i suoi compiti saranno ridistribuiti su altri uffici.
L’agenzia ha previsto una riduzione dei fondi e del personale nonostante stimi che l’anno prossimo il numero di persone rifugiate, ovvero di sfollati forzati e apolidi, aumenterà, raggiungendo un nuovo record mondiale di 136 milioni (rispetto ai 129,9 milioni del 2024). L’UNHCR è attivo in più di 130 paesi e i suoi due principali finanziatori nel 2025 sono stati gli Stati Uniti, che hanno versato 776,2 milioni di dollari, equivalenti a 663 milioni di euro, e l’Unione Europea, che ha versato l’equivalente di 286,7 milioni di euro. I fondi provenienti dall’Italia sono stati l’equivalente di 43 milioni di euro nel 2025.
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