L’eccezionale avvistamento di uno squalo arancione

Avvenuto un anno fa in Costa Rica, ora una ricerca scientifica ha un'ipotesi su come sia possibile

Lo squalo nutrice arancione avvistato al largo della costa caraibica in Costa Rica (fotogramma da un video pubblicato sul New York Times)
Lo squalo nutrice arancione avvistato al largo della costa caraibica in Costa Rica (fotogramma da un video pubblicato sul New York Times)
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Nell’agosto di un anno fa, due pescatori stavano pescando al largo della Costa Rica caraibica quando avvistarono qualcosa di strano che aveva abboccato al loro amo: una macchia arancione sotto il pelo dell’acqua, troppo grande per essere un dentice rosso o una ricciola. Vincendo la resistenza che opponeva quel grosso pesce, lo fecero avvicinare alla barca e con loro sorpresa scoprirono che si trattava di uno squalo completamente arancione, mai osservato prima. Lo liberarono e condivisero online le immagini del loro particolare avvistamento, suscitando molta curiosità sui social network.

A distanza di un anno, ora un gruppo di ricerca ha pubblicato sulla rivista scientifica Marine Biodiversity una prima analisi di quelle immagini, e dell’habitat marino in cui era avvenuto l’incontro con i pescatori. Secondo lo studio lo squalo in questione è uno squalo nutrice (Ginglymostoma cirratum), un pesce che può superare i 4 metri di lunghezza e che trascorre buona parte delle proprie giornate sul fondale, riposandosi in vista delle battute di caccia notturne. Normalmente ha un colore tra il marrone e il grigio. In questo caso l’arancione è probabilmente dovuto alla presenza di due condizioni genetiche: l’albinismo e lo xantismo.

La prima condizione fa sì che nell’organismo di un animale non ci sia la melanina, la sostanza che tra le altre cose è la prima responsabile del colore in molti animali e piante. Lo xantismo riguarda invece una colorazione gialla più intensa di un animale, sempre dovuta a una particolare condizione genetica (i canarini molto gialli hanno questa condizione, per intenderci). È raro che entrambe le condizioni si presentino in uno stesso individuo ed è raro che questi raggiunga poi l’età adulta, perché essendo così visibile fin da piccolo è più esposto alla caccia da parte dei suoi predatori.

Il gruppo di ricerca ipotizza che lo squalo nutrice arancione sia sopravvissuto grazie alla torbidità delle acque marine in cui è cresciuto, che ha contribuito a mascherarne la presenza fino a quando è diventato grande a sufficienza per difendersi da buona parte degli altri predatori. Il fatto che avesse anche gli occhi incolori è considerato inoltre un ulteriore indizio sul fatto che fosse un individuo con albinismo.

Un solo avvistamento non è comunque sufficiente per farsi un’idea completa delle condizioni in cui viva questo animale, né per capire se nella zona possano essercene altri. Alcune spedizioni nell’area dove era stato visto lo squalo l’anno scorso non hanno per ora portato a nuovi incontri.