Gli appelli delle donne famose che hanno trovato le proprie foto su Phica.net

Politiche, giornaliste e cantanti hanno parlato pubblicamente della loro esperienza, invitando a denunciare

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Giovedì il sito italiano Phica.net è stato chiuso dopo essere girato molto sui giornali per via delle denunce di numerose donne, alcune delle quali molto famose. Il sito esisteva dal 2005 e migliaia di uomini ci pubblicavano foto di donne conosciute, sconosciute o famose senza il loro consenso, per commentarle con toni sessisti, umilianti e degradanti.

Tra le donne che hanno raccontato di aver trovato le loro foto su Phica.net e di aver denunciato la cosa ci sono cantanti, politiche e giornaliste italiane con grande visibilità. E non è da escludere che lo faranno altre. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, le cui foto prese dai social erano state condivise su Phica, ha detto di non averle viste ma di essere «disgustata».

La deputata del PD Lia Quartapelle, ricercatrice all’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) di Milano, ha scritto su X che come molte altre donne è stata «vittima di abuso online attraverso la pubblicazione non autorizzata su un forum porno», e ha quindi deciso di denunciare.

Valeria Campagna, capogruppo del partito nel consiglio comunale di Latina, ha scritto di essere «schifata, arrabbiata, delusa» dall’aver trovato sue foto in costume o in momenti della sua vita privata sul sito, accompagnate da commenti «sessisti, volgari, violenti»: e dice che non può tacere. Ha denunciato il sito anche l’ex deputata del PD marchigiana Alessia Morani, sottosegretaria nel secondo governo Conte, che ha parlato di commenti «inaccettabili e osceni», che ledono la sua dignità di donna.

Phica era nato per essere un sito per adulti dedicato alla pornografia amatoriale, ma da tempo ospitava appunto migliaia di foto non consensuali e screenshot di contenuti pubblicati sui social, spesso modificati in modo che le donne che li avevano condivisi apparissero “denudate” o sessualizzate. Tra le altre c’erano foto di influencer come Chiara Ferragni, cantanti come Paola e Chiara e personaggi pubblici come Carla Bruni o Chanel Totti, la figlia diciottenne di Francesco Totti; c’era poi una sezione dedicata alle donne in politica, comprese Meloni e la segretaria del PD Elly Schlein.

In un video pubblicato sui social Alessandra Moretti, eurodeputata del PD, ha detto di aver sporto denuncia contro Phica dopo aver scoperto che dal 2014 i suoi utenti prendevano foto e spezzoni delle trasmissioni a cui aveva partecipato per poi esporle a migliaia di altri utenti, che le commentavano con frasi «oscene e cariche di violenza e brutalità». Moretti ha invitato a sua volta a denunciare in massa, e ha ricordato come il problema della violenza di genere sia un problema degli uomini, legato alla cultura patriarcale che è «radicata e insita nella nostra società».

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Quattro giornaliste della Rai hanno messo insieme un videomessaggio che è stato trasmesso durante il TG1 giovedì sera, che cominciava con la frase “Ci sono anch’io”, slogan che ricorda molto quello del movimento #MeToo.

Laura Chimenti, conduttrice del TG1, ha parlato dell’umiliazione e del dolore che riguardano chiunque sia coinvolta nella divulgazione delle proprie foto senza consenso, mentre per Maria Soave i loro corpi sono stati «spogliati della loro dignità e della loro privacy». Valentina Bisti ha ricordato che la colpa di casi simili non è delle donne, che non devono provare alcuna vergogna; Giorgia Cardinaletti infine si è augurata che il caso serva a smontare i meccanismi che «alimentano la logica del branco, che giustifica tutto come gioco o goliardia». Tutte hanno invitato chiunque si trovi nella stessa situazione a denunciare.

Tra le persone che hanno detto di aver trovato le proprie foto su Phica ci sono anche le cantanti Valentina Parisse e Martina Attili. Attili ha 24 anni, è un’ex concorrente di X Factor e aveva già fatto denuncia cinque anni fa: anche se tra le sue foto condivise ce n’erano alcune di quando era minorenne, ha raccontato che al tempo le era stato detto dalle forze dell’ordine che il materiale fornito non era abbastanza. Attili dice di aver denunciato solo perché tra le altre cose è stato condiviso il suo indirizzo di casa, e di essere poco convinta che nei fatti possa cambiare qualcosa.

Parlando con Repubblica, l’attrice pugliese Anna Madaro invece ha detto che adesso tante donne la stanno contattando perché grazie a un suo post sui social hanno scoperto di essere finite su Phica e hanno deciso di denunciare a loro volta. Madaro ha raccontato di essersi accorta che sul sito c’erano «3 anni di foto, video, storie e screenshot» perché una ragazza che la segue le aveva detto di averla vista su un forum per adulti. All’inizio non ci credeva, ma cercando sul sito poi aveva trovato circa 200 foto con migliaia di commenti che dicevano cose come «Ma questa non ha una cam in casa da provare ad hackerare?», «Se sapessi dove abita…».

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Nonostante nel tempo ci fossero già state diverse denunce alla polizia postale contro utenti e amministratori, il caso di Phica è emerso solo grazie all’enorme attenzione mediatica di questi giorni attorno al gruppo Facebook aperto “Mia Moglie”, dedicato alla condivisione di foto private delle mogli e delle partner degli iscritti. Dopo aver letto di “Mia Moglie”, la siciliana Mary Galati ha cominciato a far circolare di nuovo la petizione che aveva avviato nel 2023 per chiedere la chiusura di Phica: al momento ha raccolto oltre 167mila firme.

Parlando con il Corriere della Sera, Meloni ha definito la vicenda totalmente inaccettabile, e ha detto di essere vicina alle donne «offese, insultate, violate nell’intimità dai gestori di questo forum e dai suoi “utenti”». Ha ricordato che la diffusione di immagini o video intimi senza consenso è un reato (quello di revenge porn) e ha aggiunto di essere convinta che i responsabili verranno individuati e sanzionati «con la massima fermezza».

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