Questi edifici rovinano il paesaggio di Firenze?

In città se ne sta parlando talmente tanto che la procura ha aperto un'inchiesta per capire se siano state rispettate tutte le norme edilizie

Una foto del "cubo" costruito al posto dell'ex teatro comunale, Firenze, 27 agosto 2025 (ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI)
Una foto del "cubo" costruito al posto dell'ex teatro comunale, Firenze, 27 agosto 2025 (ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI)
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Il procuratore di Firenze Filippo Spiezia ha aperto un’inchiesta su alcuni edifici costruiti in centro storico al posto dell’ex teatro comunale, in corso Italia. Gli edifici, che sono a forma di parallelepipedo e sono stati completati quest’anno, si trovano da settimane al centro del dibattito politico locale per i colori scuri della loro parte più alta, che supera in altezza gli edifici circostanti e che è ben visibile da vari punti della città.

Secondo alcuni quelle forme squadrate, costituite in parte da vetrate scure, sarebbero in contrasto troppo netto con i tetti rossicci tipici del panorama fiorentino. Dopo la fine dei lavori se ne sono lamentati il vicepresidente dell’ordine degli architetti di Firenze, l’ex direttore degli Uffizi, commentatori vari e anche alcuni consiglieri comunali di opposizione.

Al momento, ha fatto sapere la procura, non ci sono indagati, né ipotesi di reato: si tratta dunque di un’attività di approfondimento per verificare se siano state eventualmente violate le norme edilizie e urbanistiche. La decisione della procura è stata presa non in seguito a una denuncia, ma dopo la pubblicazione di una serie di articoli sui giornali locali e nazionali, che davano conto appunto del dibattito sull’impatto estetico degli edifici.

Gli immobili in questione si trovano all’interno dell’area della città tutelata dall’UNESCO. Nel 2013 la giunta guidata da Matteo Renzi decise di destinare la struttura del teatro a scopo residenziale-ricettivo imponendo però alcuni limiti: vincolando il mantenimento della facciata, stabilendo l’obbligo di non superare l’altezza della torre scenica del precedente edificio (circa 30 metri) e di ridurre lo spazio occupato da 21 a 18 mila metri quadri. Nel 2018 venne approvato un primo progetto che prevedeva la divisione dello stabile in tre cubi e la creazione di una strada interna: i tre edifici, in quel progetto, appaiono sostanzialmente come sono ora, tranne per il colore della sommità di due di loro, bianco panna e non di colore scuro.

Dopo due aste andate a vuoto, nel 2020 Cassa Depositi e Prestiti, che aveva acquistato l’immobile dal comune per 23 milioni di euro, circa la metà del valore stimato, lo cedette a Blue Noble e Hines, società internazionali che si occupano di immobiliare, per la realizzazione di appartamenti destinati in parte alla vendita e in parte agli affitti. A quel punto la commissione per il paesaggio del comune diede parere favorevole al progetto che passò poi alla Soprintendenza. Il Corriere Fiorentino precisa che il parere della commissione comunale non era vincolante in caso di assenso, ma lo sarebbe diventato in caso di diniego della pratica. L’approvazione della modifica del colore sarebbe dunque avvenuta in Soprintendenza. Il Corriere scrive anche che in pochi anni i pareri paesaggistici (della commissione del comune e della Soprintendenza) sarebbero stati tre: per il progetto del 2018, per il progetto privato, e infine per la variante.

Hines ha fatto sapere a Repubblica che l’accordo preso da Cassa Depositi e Prestiti riguardo al primo progetto non definiva con esattezza colori e materiali, ma includeva una serie di opzioni percorribili, cioè «delle linee guida di attuazione e delle prescrizioni materiche». Nel 2020 Hines riprese il progetto del 2018 e scelse i colori attuali, che erano tra quelli consentiti. Colori che «sono stati di volta in volta sottoposti e approvati dalla Soprintendenza», dice. Hines ha anche precisato che non si può parlare di colore “nero” come riportato da diversi giornali in queste settimane, che «il materiale installato è esteticamente sensibile alla luce naturale» e che se sembra nero «in altre circostanze» è più chiaro.

A marzo, spiega il Corriere Fiorentino, il comune ha infine dato alla proprietà dell’immobile il permesso di utilizzarlo per affitti brevi «sulla base di vecchi accordi», malgrado nel frattempo sia stato approvato un nuovo regolamento a Firenze per limitare gli affitti brevi in città.

– Leggi anche: Come Firenze sta provando a regolare e limitare gli affitti brevi

La sindaca di Firenze Sara Funaro ha confermato che il progetto dei tre edifici prevedeva «un parere obbligatorio e vincolante della Soprintendenza e a monte un parere non obbligatorio ma solo consultivo della commissione del paesaggio» del comune: la responsabilità della variante sui colori rispetto al progetto iniziale spettava dunque alla Soprintendenza, guidata al tempo da Andrea Pessina. La soprintendente attuale, Antonella Ranaldi, ritiene invece «che le estese superfici vetrate specchiate poco si addicano a essere abbinate a contesti ed edifici storici».

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