L’ultima scommessa di François Bayrou
Il primo ministro francese si sottoporrà a un voto di fiducia che molto probabilmente perderà: c'entra la legge di bilancio, di nuovo

Lunedì il primo ministro francese François Bayrou ha annunciato a sorpresa di aver indetto per l’8 settembre un voto di fiducia all’Assemblea Nazionale (la Camera bassa del parlamento francese). Ha presentato il voto come l’ultima occasione per i parlamentari di sostenerlo sulla contestata legge di bilancio per il 2026. È una grossa scommessa per Bayrou, che difficilmente potrà vincere. Guida infatti un governo di minoranza e sia il partito di estrema destra Rassemblement National sia i tre partiti che formano la coalizione di sinistra (Verdi, Socialisti e La France Insoumise) hanno già detto che voteranno contro: tutti insieme hanno abbastanza voti per togliere la fiducia al governo.
Se il governo dovesse essere sfiduciato, sarà il presidente Emmanuel Macron a decidere come procedere. Potrebbe cercare di creare un nuovo governo – il terzo di questa legislatura – o indire elezioni anticipate, a circa un anno dalle ultime, tenute nell’estate del 2024. Da allora l’Assemblea Nazionale è in una situazione di sostanziale immobilismo che ha bloccato qualsiasi decisione definitiva sulla nuova legge di bilancio.
Bayrou annuncia di aver convocato un voto di fiducia per l’8 settembre 2025
Dopo aver fatto faticosamente approvare la legge di bilancio per il 2025, in ritardo, lo scorso febbraio, Bayrou si era messo a lavorare a quella per il 2026, che dovrebbe essere approvata entro la fine dell’anno. Aveva annunciato che il governo avrebbe dovuto continuare a fare dei tagli per diminuire il suo deficit annuale, ossia la differenza negativa tra entrate e uscite che fa aumentare il debito pubblico. Il deficit annuale è molto alto e per questo sta causando grosse preoccupazioni.
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A luglio aveva presentato una bozza di legge di bilancio che avrebbe ridotto il deficit pubblico al 4,6 per cento del PIL entro il 2026, rispetto al 5,8 per cento del 2024, per recuperare quasi 44 miliardi di euro. Il piano conteneva però misure che erano state subito molto criticate dai partiti dell’opposizione, come l’abolizione di due giorni festivi e il mancato adeguamento delle pensioni e delle aliquote fiscali.
Bayrou li aveva presentati come dei tagli necessari per affrontare un momento critico della storia della Francia, che lui ha più volte paragonato alla crisi del debito della Grecia del 2015: un parallelismo che molti trovano eccessivo.

François Bayrou durante la presentazione del piano per la legge di bilancio del 2026, il 15 luglio 2025. Dietro di lui la scritta dice: “Il momento della verità” (AP Photo/Aurelien Morissard)
I partiti di opposizione però avevano rifiutato questo piano e da allora hanno di fatto smesso di collaborare con il governo alla stesura della legge, accusando il primo ministro di non accettare nessuna modifica da loro proposta. Da parte sua, Bayrou ha definito irrealizzabili le proposte dell’opposizione e ha sostenuto che i partiti di estrema destra e sinistra non vogliano votare una legge che sanno essere impopolare per evitare di perdere consensi.
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