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  • Lunedì 25 agosto 2025

Cosa sappiamo del caso dei cadaveri nella Senna

Quattro corpi sono stati trovati vicino a un luogo noto per gli incontri tra uomini gay, e una persona senza dimora è stata incriminata

Un battello turistico sulla Senna nell'agosto del 2023 (EPA/TERESA SUAREZ via ANSA)
Un battello turistico sulla Senna nell'agosto del 2023 (EPA/TERESA SUAREZ via ANSA)
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Domenica la polizia di Parigi ha incriminato un uomo tra i venti e i trent’anni sospettato di essere coinvolto nell’omicidio di quattro uomini che lo scorso 13 agosto erano stati trovati nella Senna all’altezza di Choisy-le-Roi, un comune nella periferia sud della città. È un migrante senza dimora, era stato fermato mercoledì e al momento sembra essere collegato agli omicidi da più prove. Secondo una fonte vicina alle indagini citata da Le Monde, la polizia ritiene che dietro ci possa essere un movente di tipo sessuale.

Tutti e quattro i corpi sono stati trovati in una zona conosciuta per gli incontri tra uomini gay; il primo era in acqua da pochi giorni, mentre gli altri erano morti da più tempo, ed erano anche stati in acqua più a lungo. Almeno due sono stati uccisi per strangolamento. Il sospettato, la cui identità non è nota, viveva in un edificio in disuso nelle vicinanze. L’accusa contro di lui è di omicidio plurimo. Un altro uomo che era stato fermato giovedì con il sospetto di essere coinvolto in due omicidi è stato liberato senza accuse.

L’ultima persona a essere stata uccisa è anche la prima a essere stata identificata. È un uomo di 48 anni che viveva nel vicino comune di Créteil, era gay e in base alle indagini era stato nel posto in cui è poi stato trovato morto la notte dell’11 agosto, lo stesso giorno in cui era stata segnalata la sua scomparsa. La seconda è un 21enne algerino, che risultava scomparso dal 7 agosto. Gli investigatori hanno concluso che anche le altre due erano persone senza dimora e frequentavano sia il posto in cui viveva il sospettato, sia lo stesso centro di accoglienza di Choisy-le-Roi dove si vedeva regolarmente: erano un 21enne algerino di cui non si avevano notizie dal 26 luglio e un 26enne tunisino scomparso cinque giorni dopo.

Negli interrogatori durante la custodia cautelare il sospettato ha negato di essere il responsabile degli omicidi oppure è stato zitto. Secondo quanto appreso da Le Monde, ha detto alla polizia che il suo nome è Ahmed, che ha 24 anni, è algerino e vive in Francia senza un regolare permesso di soggiorno da tre anni; nel posto in cui dormiva però è stato trovato un documento che lo identificherebbe come Monji H., tunisino. Era stato individuato e fermato pochi giorni dopo l’avvio delle indagini perché aveva usato due SIM telefoniche e una carta di credito appartenenti a tre degli uomini uccisi.

Il sospetto della polizia è che abbia ucciso i quattro uomini o per il loro orientamento sessuale, o per un possibile conflitto tra la propria sessualità e la religione che pratica, l’Islam. In base alle informazioni ottenute da Le Monde, il DNA del 48enne di Créteil è stato trovato sul cavallo dei pantaloni indossati dal sospettato, mescolato al suo, cosa che indica un possibile rapporto sessuale prima dell’omicidio; la procura ha detto che una delle altre vittime è stata trovata con i pantaloni abbassati fino alle caviglie. L’altro uomo fermato e poi liberato, che conosceva il sospettato, ha detto che di recente si era riavvicinato alla sua fede in maniera più convinta e criticava i suoi amici perché non pregavano abbastanza.

L’uomo era già stato segnalato alle forze dell’ordine alcune settimane fa per aver rubato da un’auto che era riuscito ad aprire e che il 5 agosto era stato trovato con i documenti di uno degli uomini uccisi, che al tempo non risultava ancora disperso (per entrambi i casi si sarebbe dovuto presentare in tribunale a settembre). Il suo avvocato ha detto che si è avvalso della facoltà di non rispondere e che darà le proprie spiegazioni più avanti.