A John Williams le colonne sonore non piacciono poi così tanto

«Gran parte della musica da film è effimera», ha detto la persona che ha scritto quelle di “Star Wars”, “Indiana Jones”, “Lo squalo” e moltissime altre

John Williams nel 2023 (Shannon Finney/Getty Images)
John Williams nel 2023 (Shannon Finney/Getty Images)
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Il motivo eroico e trionfale di Superman, la celeberrima marcia imperiale di Star Wars, il tema avventuroso di Indiana Jones e le inquietanti note dello Squalo hanno qualcosa in comune: sono tutte invenzioni di John Williams, che insieme a gente come Ennio Morricone, Hans Zimmer e Howard Shore è stabilmente annoverato tra gli autori di colonne sonore cinematografiche più importanti di sempre.

Eppure, nonostante l’enorme considerazione di cui gode nel suo campo Williams ha ammesso che non apprezza troppo le colonne sonore: una presa di distanza curiosa, per chi ha passato la vita a scriverne di memorabili. «Non mi è mai piaciuta troppo la musica da film», ha detto in un’intervista data al giornalista musicale Tim Greiving per John Williams: A Composer’s Life, una biografia che sarà pubblicata nel Regno Unito a settembre. Ha poi aggiunto:

La musica da film, per quanto a volte possa riuscire bene – e il più delle volte non accade, se non forse per un pezzo di 8 minuti qua e uno là… io credo semplicemente che manchi di vera sostanza. Le colonne sonore che consideriamo grandi e straordinarie spesso non sono altro che qualcosa che ricordiamo con una certa dose di nostalgia.

Secondo Williams, il principale limite delle colonne sonore è la loro frammentarietà: non sono opere organiche come quelle tipiche del repertorio concertistico, ma si compongono di brevi spezzoni musicali autonomi e slegati tra loro, realizzati per accompagnare immagini e situazioni molto precise. Per questo motivo, sempre secondo Williams, avulse dal loro contesto finiscono per perdere gran parte di significato. Williams ha aggiunto che le colonne sonore dovrebbero essere suonate nelle sale da concerto soltanto dopo essere state rielaborate in una forma coerente, come accade con le suite orchestrali, che raccolgono e collegano i temi principali in un’unica composizione.

Gran parte della musica da film è effimera e, finché non viene riorganizzata, non la si può nemmeno considerare un vero brano da concerto.

Durante l’intervista Williams ha parlato delle sue colonne sonore più celebri, come quelle di E.T. e Lo squalo, come dei semplici lavori da svolgere, ridimensionandone quindi la portata artistica:

Se dovessi rifare tutto daccapo farei un lavoro più pulito e fatto meglio, facendo sia la musica da film che quella da concerto “più mie”, qualunque cosa significhi. Ma non è mai stato così. La musica da film è sempre stato un lavoro da svolgere, un’opportunità da accettare.

Una parte della biografia è dedicata alla complicità artistica tra Williams e Steven Spielberg, il regista che ha saputo esaltare al meglio le sue doti da compositore. Williams ha definito Spielberg «Il regista più musicalmente preparato tra quelli con cui ho lavorato», e ha attribuito una parte del merito all’influenza di sua madre, che suonava il clarinetto e lo portava a molti concerti. Williams e Spielberg collaborano da più di cinquant’anni: il primo ha composto per il secondo le musiche di decine di film famosissimi e premiati, tra cui Incontri ravvicinati del terzo tipo, Salvate il soldato RyanIndiana Jones, Jurassic Park e Schindler’s List.

Greiving ha detto al Guardian che le parole che gli ha riferito Williams «non erano falsa modestia: è davvero autocritico, e tende a sottostimare anche la “musica da film” in generale».

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Al di là del lungo e proficuo legame con Spielberg, Williams ha legato il suo nome ad alcune delle saghe più celebri della storia del cinema: le sue partiture hanno contribuito a definire l’immaginario collettivo del cinema hollywoodiano del secondo Novecento e oltre. Uno dei tratti distintivi del suo lavoro, ispirato da Richard Wagner e poi ripreso e imitato da molti colleghi, è l’utilizzo del cosiddetto leitmotiv: brevi temi musicali che, ripetuti con qualche variazione nel corso del film, si legano a personaggi, luoghi o emozioni, diventando immediatamente riconoscibili e carichi di significato emotivo.

Nel corso della sua carriera Williams ha vinto 5 premi Oscar ed è stato candidato più di cinquanta volte: è secondo solo a Walt Disney per numero di nomination. Ha diretto per anni la Boston Pops Orchestra, e oltre alle colonne sonore ha composto sinfonie e numerosi concerti per strumento solista e orchestra.

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