L’ex primo ministro thailandese Thaksin Shinawatra, ancora molto influente, è stato assolto dall’accusa di aver insultato la monarchia

Thaksin Shinawatra arriva in tribunale, il 22 agosto 2025 (AP Photo/Arnun Chonmahatrakool)
Thaksin Shinawatra arriva in tribunale, il 22 agosto 2025 (AP Photo/Arnun Chonmahatrakool)

Venerdì la corte penale di Bangkok ha assolto l’ex primo ministro Thaksin Shinawatra dall’accusa di aver insultato la monarchia, un crimine molto grave in Thailandia, e che può essere punito con la detenzione da 3 a 15 anni. Shinawatra, che ha 76 anni ed era stato incriminato a giugno del 2024, è uno degli uomini più ricchi del paese ed è stato il politico più importante degli ultimi vent’anni di storia thailandese.

Le accuse si riferivano a un’intervista che diede nel 2015, mentre era in esilio. Thaksin aveva sostenuto che il colpo di stato operato dall’esercito nel 2014, in cui era stata deposta sua sorella e al tempo prima ministra Yingluck Shinawatra, fosse stato istigato da «alcune persone nel palazzo» e da membri del Consiglio privato, composto da 19 consiglieri del re thailandese. La legge sulla diffamazione della monarchia in teoria riguarda solo i reali e non le persone a loro vicine, e per questo da subito il caso era stato considerato dai sostenitori di Thaksin come piuttosto debole e politicamente motivato. Allo stesso tempo in passato diverse persone erano state condannate in casi che non riguardavano strettamente offese ai membri della famiglia reale.

Dopo aver ricoperto la carica di primo ministro negli anni Duemila, Thaksin fu deposto nel 2006 da un colpo di stato dell’esercito. Fu poi condannato a 8 anni di carcere per vari reati tra cui corruzione e conflitto di interessi, secondo molti (e secondo lui stesso) con accuse politicamente motivate. Non è mai stato in carcere: rimase per 15 anni in esilio all’estero e tornò in Thailandia ad agosto del 2023 dopo che il suo partito, il Pheu Thai, aveva raggiunto un accordo di governo con i militari, che hanno un’enorme influenza sulla politica thailandese. Dopo l’accordo la sua condanna fu ridotta a un solo anno, e a febbraio del 2024 gli fu concessa la libertà condizionale, per via delle sue condizioni fisiche, dell’età e perché aveva già scontato più di un terzo della sua pena.

Da agosto del 2024, a ricoprire la carica di prima ministra della Thailandia era stata sua figlia Paetongtarn Shinawatra. Lo scorso luglio però Paetongtarn è stata sospesa per via di una telefonata ritenuta poco appropriata in cui parlava di una disputa territoriale tra Thailandia e Cambogia usando toni molto deferenti con l’ex primo ministro cambogiano Hun Sen, che ha ancora grande influenza nel paese. Per la prossima settimana è attesa la sentenza che determinerà se Paetongtarn debba essere rimossa definitivamente dall’incarico.