Diversi servizi postali europei hanno sospeso le consegne verso gli Stati Uniti
Fra cui Poste Italiane: a fine agosto entreranno in vigore i nuovi dazi, e c'è una certa confusione sulle procedure da adottare

Alcuni tra i più grandi servizi postali europei hanno annunciato di aver sospeso temporaneamente le consegne verso gli Stati Uniti per aver tempo di adeguarsi alle procedure doganali che entreranno in vigore a partire dal 29 agosto, e su cui diverse aziende hanno detto che è stata fatta poca chiarezza. Fra quelli che l’hanno fatto ci sono Poste Italiane, che sospenderà le spedizioni il 23 agosto, il britannico Royal Mail, il tedesco DHL, il francese La Poste, e quelli di Belgio, Austria, Spagna, Danimarca, Svezia e Norvegia.
Le nuove regole, stabilite da un ordine esecutivo firmato dal presidente Donald Trump a luglio, cancellano l’esenzione cosiddetta “de minimis” che finora aveva permesso di importare negli Stati Uniti pacchi contenenti merci per un valore fino a 800 dollari senza pagare dazi. Dal 29 agosto, con poche eccezioni, tutti i pacchi dall’estero saranno soggetti al pagamento di dazi, anche quelli di basso valore: saranno esclusi soltanto i regali di valore inferiore a 100 dollari e i beni personali portati direttamente dai viaggiatori fino a 200 dollari. I pacchi che non contengono merce ma solo documenti continueranno a essere spediti.
Per i primi sei mesi è prevista la possibilità di ricorrere anche a un sistema alternativo per stabilire l’imposta sulla merce in ingresso: invece di calcolare direttamente una percentuale sul valore del pacco, verranno applicati importi fissi in base all’aliquota doganale associata a ciascuna categoria di prodotti (cioè alla percentuale del valore del bene con cui viene calcolato il dazio). L’onere sarà di 80 dollari se l’aliquota è inferiore al 16 per cento, di 160 dollari se compresa tra il 16 e il 25 per cento, e di 200 dollari se superiore al 25 per cento. Trascorso questo periodo i dazi potranno essere calcolati solo come percentuale sul valore dichiarato della merce (“ad valorem”), variabile a seconda della categoria del prodotto e del paese di origine.
Queste novità hanno creato molta incertezza tra i principali servizi postali europei, che stanno ancora capendo come adeguarsi alle nuove procedure doganali. Fra gli altri, Royal Mail ha comunicato che interromperà temporaneamente le spedizioni verso gli Stati Uniti per le aziende, ma conta di riattivarle in pochi giorni dopo l’adeguamento dei sistemi informatici alle nuove regole. DHL Germania ha sospeso le spedizioni ordinarie perché «restano irrisolte questioni su chi dovrà pagare i dazi e come», ma ha mantenuto attivo il servizio DHL Express (quello che garantisce la consegna entro un giorno lavorativo). La scandinava PostNord ha annunciato la sospensione dei servizi di consegna, spiegando che le istruzioni tecniche dagli Stati Uniti sono arrivate solo a metà agosto, e che serve tempo per adattarsi.
Secondo la Casa Bianca l’esenzione “de minimis” veniva utilizzata per aggirare i dazi doganali e, in alcuni casi, per far entrare negli Stati Uniti sostanze illecite come gli oppioidi sintetici. L’imposizione di dazi anche per pacchi di basso valore colpirà in particolare gli acquisti online di abiti e articoli per la casa a basso costo da piattaforme come Shein e Temu, che avevano fatto largo uso dell’esenzione per spedire milioni di prodotti direttamente ai consumatori americani.



