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  • Mercoledì 20 agosto 2025

Il caso del video della telecamera di sorveglianza di Stefano De Martino rubato e pubblicato online

Viene dalla stanza da letto della compagna ed è stato poi diffuso sui social: la procura sta indagando

(ANSA / CIRO FUSCO)
(ANSA / CIRO FUSCO)
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La procura di Roma ha avviato un’indagine contro ignoti per la pubblicazione online di un video che mostra il presentatore della Rai Stefano De Martino mentre fa sesso con la compagna Caroline Tronelli. Il video è girato da una telecamera di sorveglianza posizionata nella camera da letto di casa di Tronelli, a Roma. Nei giorni scorsi era stato pubblicato su un sito che raccoglie altri video simili pubblicati all’insaputa delle persone coinvolte, oltre a essere circolato su canali Telegram, su WhatsApp e su Facebook.

De Martino aveva scoperto dell’esistenza del video online nei giorni scorsi per via delle segnalazioni di alcune persone, e aveva fatto denuncia alla polizia postale. Il video era poi stato fatto rimuovere dal sito e il Garante della privacy ne aveva vietato ogni forma di divulgazione, ma non è da escludere che abbia continuato a circolare all’interno di canali chiusi di Telegram.

Il video era stato pubblicato con un titolo che conteneva il nome di De Martino, che ha 35 anni ed è uno dei presentatori televisivi più popolari in Italia da quando ha cominciato a condurre Affari tuoi, il programma quotidiano più seguito nella fascia tra il telegiornale e la prima serata.

L’ipotesi della magistratura è che ci sia stato un accesso abusivo al server dell’azienda che gestisce la videosorveglianza di casa di Tronelli e un furto di immagini. L’altra accusa è di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Le indagini sono state affidate alla polizia postale.

Secondo la procura è possibile che il responsabile del furto di immagini sia un hacker o un gruppo di criminali informatici, ma potrebbe anche essere qualcuno interno all’azienda che gestisce la sorveglianza in casa di Tronelli, che quindi aveva accesso al server. Il furto organizzato di video dai sistemi informatici delle aziende di videosorveglianza ai fini della pubblicazione online è un reato che in Italia ha cominciato a essere indagato e punito negli ultimi anni, in seguito a una maggiore diffusione nelle case di telecamere e in generale di dispositivi di domotica connessi a internet.