Marco Belinelli si è ritirato dal basket
A 39 anni, poco dopo aver vinto il suo terzo campionato di Serie A e 11 anni dopo essere diventato il primo (e finora unico) italiano a vincere un titolo NBA

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Marco Belinelli si è ritirato dal basket a 39 anni: è stato l’unico italiano a vincere il titolo NBA, il più importante campionato di basket al mondo, e uno dei migliori giocatori di basket italiani di sempre. L’annuncio del ritiro di Belinelli era atteso da giorni ed è arrivato nel tardo pomeriggio di lunedì 18 agosto attraverso un video pubblicato sul suo profilo Instagram: «Non è facile dire addio. Ma è il momento» si legge nel testo che accompagna il video. Poche ore prima del video Belinelli aveva pubblicato su Instagram alcune foto personali (per esempio le sue maglie e un canestro casalingo) legate al basket e alla sua carriera.
Nato nel 1986 a San Giovanni in Persiceto, vicino a Bologna, Belinelli iniziò a giocare nelle giovanili della Virtus Bologna per poi passare alla Fortitudo Bologna, in cui giocò dal 2003 al 2007, prima di andare a giocare negli Stati Uniti in NBA. Nel campionato nordamericano ha giocato per nove squadre, ma si farà ricordare soprattutto per gli anni passati con i San Antonio Spurs, squadra con cui vinse il titolo NBA nel 2014 e con cui ha giocato più di 250 partite (tra il 2013 e il 2015 e tra il 2019 e il 2020). Tra stagione regolare e playoff Belinelli ha giocato quasi 900 partite in 13 stagioni di NBA.
Tornato in Italia nel 2020 Belinelli ha giocato altri cinque anni con la Virtus Bologna, la squadra con cui aveva esordito in Serie A nel 2001 (a 16 anni) e con cui ha vinto la Serie A nel 2020/2021 e di nuovo nel 2024/2025. Nella stagione precedente era invece stato scelto, a 38 anni, come MVP, miglior giocatore del campionato. Tra il 2006 e il 2019 ha giocato oltre 150 partite con la Nazionale italiana.
Belinelli giocava come guardia, che nel basket è il giocatore che deve tirare bene e fare punti. E in questo ruolo era eccellente: nel 2012 il suo ex compagno di squadra Chris Paul, allora tra i più forti giocatori di NBA, lo descrisse come «uno dei migliori tiratori» che avesse mai visto. Più recentemente Jaylen Brown, che ha vinto l’NBA nel 2024 con i Boston Celtics, l’ha definito il giocatore più difficile che avesse mai dovuto marcare.
In effetti, Belinelli aveva delle grandissime qualità offensive. Non solo aveva un ottimo tiro da tre (cioè da fuori area), ma sapeva anche tirare bene in movimento e con grande rapidità. Per esempio, era molto bravo nel cosiddetto catch-and-shoot, una giocata in cui si riceve la palla e si tira subito, senza avere il tempo di pensare o mirare. Aveva anche una buona capacità di costruire il gioco, soprattutto sui pick and roll, movimenti che spostano la difesa e creano spazi da poter sfruttare per i cosiddetti “tiri aperti”, cioè quando il tiratore non è marcato da un difensore.
Nel 2014, l’anno in cui vinse l’NBA, Belinelli fu anche il primo italiano di sempre a vincere la gara dei tre punti dell’All-Star Weekend, cioè quei due giorni in cui ogni anno i migliori giocatori del campionato si affrontano in varie sfide individuali e, infine, in una partita. La gara dei tre punti consiste nel fare più canestri fuori dall’area con un numero prestabilito di palloni. Vincerla è già di per sé una cosa molto prestigiosa, ma il risultato di Belinelli fu reso ancora più straordinario dal fatto che a quell’edizione prese parte, tra gli altri, anche Steph Curry, il miglior tiratore da tre punti di sempre.

















