La contestata amnistia in Perù per centinaia di militari e poliziotti
Quelli responsabili dei crimini compiuti nella guerra interna contro il gruppo maoista Sendero Luminoso negli anni Novanta

Il 13 agosto la presidente del Perù, Dina Boluarte, ha promulgato una legge che concede l’amnistia per tutti i militari e i poliziotti accusati di violazione dei diritti umani tra il 1980 e il 2000, cioè durante la guerra interna contro i ribelli di sinistra di Sendero Luminoso (Sentiero Luminoso) e altri gruppi armati più piccoli.
L’amnistia, approvata dal parlamento a luglio e molto contestata da alcune parti della società peruviana, impedirà che le persone che all’epoca facevano parte delle forze di polizia, dell’esercito e dei comitati di autodifesa (gruppi di volontari armati e addestrati dal governo per combattere contro i ribelli) possano essere processate per crimini commessi durante quel conflitto e fa in modo che le persone già condannate con più di 70 anni siano scarcerate.
Sendero Luminoso è un’organizzazione guerrigliera radicale di sinistra che a partire dal 1980 cercò di prendere il potere in Perù organizzando attentati, omicidi e rapimenti. Il governo peruviano la combatté per vent’anni, compiendo crimini e ricorrendo anche alla tortura e alle esecuzioni sommarie di persone sospettate di appoggiare i ribelli. Durante la guerra interna furono uccise 70mila persone e altre 20mila scomparvero.
La legge è stata molto criticata dai parenti delle persone che vennero uccise o torturate, come pure da diverse organizzazioni per i diritti umani. Nei mesi scorsi anche la Corte interamericana dei diritti umani, un tribunale internazionale per la protezione dei diritti umani, aveva chiesto al Perù di non approvarla, e in ogni caso di non applicarla fino a quando il tribunale non avesse dato una propria valutazione.
Il governo del Perù e i promotori della misura hanno invece sostenuto che fosse necessaria per promuovere la riconciliazione tra i diversi schieramenti che si affrontarono nella guerra; Boluarte ha detto di aver voluto «restituire la dignità» alle forze armate.
L’amnistia non è il primo provvedimento che il governo peruviano prende per proteggere i soldati e i poliziotti accusati di crimini durante la guerra. L’anno scorso era stata approvata un’altra legge che introduceva la prescrizione per crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi prima del 2003. A oggi, più di 150 persone sono state condannate per crimini commessi durante la guerra, e si stima che circa 600 altri casi di violazioni dei diritti umani siano sotto indagine al momento.



