Si può mettere un tornello per entrare in una spiaggia?

Ce n'è uno di cui si discute molto a Mondello, in Sicilia: la regione deve decidere se vada tolto

La spiaggia di Mondello, Palermo, 15 agosto 2023 (ANSA)
La spiaggia di Mondello, Palermo, 15 agosto 2023 (ANSA)
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Da alcune settimane si sta discutendo delle recinzioni e dei tornelli che si trovano sulla spiaggia di Mondello, in Sicilia, a pochi chilometri da Palermo. Tornelli e recinzioni regolano da almeno dieci anni l’accesso a molte aree della spiaggia in quella zona, che sono in gran parte date in concessione a una stessa società, Mondello Italo Belga.

Dopo diverse proteste, un’interrogazione parlamentare e una serie di controlli, la Guardia di finanza ha consegnato una relazione alla regione, che ora dovrà decidere se il tornello vada tolto o meno. La questione è se possano esserci ostacoli per chiunque voglia raggiungere le spiagge nelle aree date in concessione. La legge dice di no, ma bisogna poi stabilire cosa sia effettivamente d’ostacolo e cosa no.

Secondo l’articolo 5 della legge regionale 32 del 2020, «ai fini del rispetto del diritto di accesso al mare, è fatto obbligo per i titolari delle concessioni di consentire l’accesso ed il transito, libero e gratuito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione». Si può passare nella porzione di spiaggia occupata dagli stabilimenti balneari e si può fare il bagno nella parte di mare di fronte agli ombrelloni. Solo i servizi come ombrelloni e lettini sono a pagamento, insomma, il resto della spiaggia è gratis.

Mondello Italo Belga ha ribadito che l’ingresso alla spiaggia non viene impedito a nessuno, nonostante tornelli e recinzioni. Per ora non ha ricevuto alcuna sanzione. Nel frattempo, dopo l’inizio dei controlli, i varchi di accesso libero alla spiaggia sono stati segnalati con nuovi e grandi cartelli messi dalla società.

Nella sua relazione la Guardia di finanza dice che per capire se il tornello sia legittimo bisogna prima stabilire se i varchi di accesso libero alla spiaggia facciano parte dell’area in concessione alla società Mondello Italo Belga: se così fosse, nei suoi stabilimenti sarebbe effettivamente garantito il libero accesso al mare, e il tornello non farebbe una gran differenza. Se invece si stabilisse che i varchi fanno già parte della porzione libera di spiaggia, allora il tornello potrebbe essere considerato un impedimento illegittimo, perché lo stabilimento deve necessariamente garantire l’accesso al mare a chiunque, non solo ai suoi clienti.

Sempre secondo la relazione della Guardia di finanza, poi, bisogna controllare se la concessione balneare con cui la spiaggia venne affidata alla società Mondello Italo Belga prevedesse la possibilità di controllare gli accessi al lido, e quindi se da contratto si potesse mettere un tornello. La regione dovrebbe esprimersi nelle prossime settimane, basandosi su questa relazione (che era stata chiesta proprio dall’assessorato al Territorio).

Per l’amministratore delegato della società, Antonio Gristina, tornelli e recinzioni hanno a che fare innanzitutto con la «sicurezza e l’organizzazione del lavoro» del personale che gestisce i lidi dati loro in concessione: servirebbero a impedire alle persone di usufruire dei servizi delle strutture, come ad esempio le docce, e servirebbero a limitare i furti: «La recinzione è a tutela degli stessi bagnanti e soltanto in un periodo che va da maggio a ottobre», ha detto Gristina, spiegando poi che i tornelli non impediscono a nessuno l’accesso al mare e che chi vuole può raggiungere la battigia anche tramite il tornello se ritiene che il varco libero sia scomodo o lontano: «I nostri tornelli non sono digitali, c’è sempre il nostro personale presente con cui si può interagire e se qualcuno deve realmente andare sulla battigia passa».

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La situazione degli stabilimenti balneari della Sicilia, e di Mondello in particolare, era stata denunciata a luglio dal presidente di +Europa e Radicali Matteo Hallissey e dal deputato regionale Ismaele La Vardera che, dopo le molte proteste cominciate dal basso, avevano presentato un’interrogazione parlamentare e una richiesta di chiarimento al direttore del demanio. Avevano poi proposto di rimuovere ogni tornello e recinzione che impedisse l’accesso libero al mare e di ampliare da 5 a 10 metri lo spazio tra i lidi e il mare. A partire da lì erano stati avviati accertamenti da parte della Guardia costiera e della Guardia di finanza.

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