Almeno 40 persone sono state uccise in un attacco contro un campo per sfollati in Darfur, secondo un’organizzazione umanitaria locale

Lunedì 11 agosto un’organizzazione umanitaria che lavora nel campo per sfollati di Abu Shouk, nella provincia del Darfur Settentrionale in Sudan, l’Emergency Response Rooms, ha annunciato che almeno quaranta persone sono state uccise in un attacco contro il campo da parte dei miliziani delle Rapid Support Forces (RSF, Forze di Supporto Rapido), che da due anni combattono una guerra civile contro il governo sudanese.
Abu Shouk si trova alla periferia della città di Al Fashir, capoluogo della regione e unico centro ancora controllato dall’esercito sudanese nella zona. Il campo per persone sfollate è stato creato più di vent’anni fa e oggi ci vivono almeno 200mila persone. Secondo le ricostruzioni dei media sudanesi, citate dalla BBC, le persone uccise sarebbero rimaste coinvolte nei combattimenti tra le RSF e l’esercito sudanese. Secondo l’Emergency Response Rooms però molte di loro sarebbero state uccise dai miliziani delle RSF nelle loro case o per strada.
Le RSF sono state accusate più volte di aver commesso atti di pulizia etnica nel Darfur durante la guerra. A gennaio il governo degli Stati Uniti aveva accusato le RSF di avere commesso un genocidio. Negli ultimi mesi, il gruppo ha attaccato diverse volte i campi per rifugiati vicino ad Al Fashir: ad aprile, avevano ucciso più di 100 persone in diversi attacchi.


