Lo stipendio dei calciatori di Serie A che retrocedono in Serie B sarà automaticamente ridotto del 25 per cento

Tre calciatori del Venezia dopo la retrocessione della squadra in Serie B, 25 maggio 2025 (Alessandro Sabattini/Getty Images)
Tre calciatori del Venezia dopo la retrocessione della squadra in Serie B, 25 maggio 2025 (Alessandro Sabattini/Getty Images)

Dalla fine della prossima stagione, lo stipendio dei calciatori di Serie A che retrocedono in Serie B sarà automaticamente ridotto del 25 per cento, a meno che nel loro contratto non sia stato pattuito diversamente. È una regola nuova per il calcio italiano, che è stata inserita nel nuovo accordo collettivo approvato mercoledì tra l’Associazione italiana calciatori (il sindacato dei calciatori in Italia) e la Lega Serie A. La misura è pensata principalmente per tutelare le squadre che retrocedono, dato che in Serie B hanno delle entrate significativamente inferiori rispetto alla Serie A, ma spesso devono ancora pagare stipendi molto alti, perché la maggior parte dei contratti dei giocatori è stata firmata quando la squadra era in Serie A.

Questo nuovo accordo sarà valido per i contratti firmati a partire dal 2 settembre 2025, cioè dalla fine del calciomercato, il periodo in cui le squadre possono acquistare e vendere giocatori e stipulare con essi nuovi contratti. Per i contratti già in vigore continueranno a valere le regole e gli accordi singoli tra squadre e calciatori. È stato anche stabilito uno stipendio minimo per i calciatori, che aumenta con l’età e sotto il quale non si può andare nemmeno in caso di retrocessione. Mentre solo in caso di promozione dalla Serie B alla Serie A, lo stipendio di un calciatore che era stato ridotto in automatico del 25 per cento potrà tornare al valore originario.