Come ha fatto Roma a gestire un milione di persone per il Giubileo dei giovani
Per organizzare l'evento più partecipato del Giubileo ci sono voluti due anni, con mezzi, personale e strutture eccezionali

Domenica a Roma si è concluso il Giubileo dei giovani, un estesissimo raduno di giovani cattolici provenienti da tutto il mondo e l’evento più partecipato del Giubileo, cioè il periodo di circa un anno considerato sacro dalla comunità cattolica, in cui milioni di pellegrini si radunano a Roma e nella Città del Vaticano per partecipare a momenti di preghiera e festeggiamenti.
La partecipazione al Giubileo dei giovani è stata ampiamente superiore alle aspettative, che erano già alte: si stimava una partecipazione di 500mila persone e a Roma ne sono arrivate oltre un milione, il doppio. Per dare un’idea: al celebre festival di Woodstock del 1969 gli spettatori erano circa 500mila. Al Giubileo dei giovani sono arrivati pellegrini da 146 paesi, la maggior parte dei quali dall’Europa.
Lo sforzo organizzativo è stato enorme e per preparare tutto ci sono voluti circa due anni. Lamberto Giannini, il prefetto di Roma, intervistato da Repubblica, ha detto che nonostante fossero previste 500mila persone gli spazi erano stati pensati per accoglierne oltre un milione, una valutazione che alla fine si è rivelata azzeccata.

I pellegrini a Tor Vergata il 3 agosto (ANSA/FABIO FRUSTACI)
Per gestire un tale afflusso di persone sono stati impiegati mezzi per certi versi straordinari: diverse migliaia di persone tra forze dell’ordine, vigili del fuoco, volontari della Protezione civile e del Vaticano; e imponenti strutture temporanee come una rete idrica di 16 chilometri, migliaia di stazioni di acqua potabile e decine di cannoni ad acqua (di quelli normalmente usati per abbassare la polvere nei cantieri) per spruzzare i partecipanti e contrastare il caldo.
Visto che è andato tutto bene, l’imponente organizzazione è stata molto sottolineata nelle dichiarazioni politiche, anche con toni piuttosto enfatici. Parlando della parte più importante del Giubileo dei giovani, cioè il raduno conclusivo nella Città dello Sport a Tor Vergata, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha parlato dell’«allestimento tecnologico più grande mai realizzato prima d’ora in tutto il mondo».
Il Giubileo dei giovani era stato annunciato da Papa Francesco nel 2023 a Lisbona, in occasione della Giornata mondiale della gioventù, un evento internazionale organizzato dalla Chiesa cattolica dal 1985, quando il papa era Giovanni Paolo II. Si è svolto poi sotto il pontificato del nuovo papa, Leone XIV, visto che Francesco è morto ad aprile.

Papa Leone XIV a Tor Vergata durante gli eventi conclusivi del Giubileo dei giovani, il 2 agosto (ANSA/FABIO FRUSTACI)
È iniziato il 28 luglio e si è concluso domenica 3 agosto. Ha incluso momenti ed eventi organizzati in vari punti della città, tra cui piazza San Pietro e il Circo Massimo, ma i due eventi più grossi sono stati sabato 2 e domenica 3 agosto, a Tor Vergata: è la zona universitaria a sud-est di Roma in cui si era già tenuta la Giornata mondiale della gioventù nel 2000, l’anno dell’ultimo Giubileo (in quell’occasione i partecipanti erano stati addirittura 2 milioni). Sabato 2 c’è stato un concerto con il gruppo musicale Il Volo come ospite principale, e poi la veglia con il papa. Domenica invece c’è stata la messa conclusiva, sempre con il papa.
Rispetto al 2000 la gestione dei pellegrini in arrivo a Roma e in particolare a Tor Vergata è stata più imponente e articolata: sono stati predisposti cinque grandi settori di accoglienza e l’area messa a disposizione nella zona universitaria è stata di circa 96 ettari, quasi un chilometro quadrato. Il palco principale era alto 23 metri, sostenuto da una pedana alta cinque, con attorno schermi, e sono state installate 179 torri dotate di impianti per riprese, illuminazione e diffusione di materiali audio e video.
Il concerto di sabato si è svolto dove c’è la Vela di Calatrava, un’imponente struttura realizzata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava i cui cantieri erano abbandonati dal 2005 e i cui lavori di costruzione si sono conclusi solo il mese scorso, vent’anni dopo e grazie ai fondi del Giubileo (sono serviti oltre 28 milioni di euro).

La sera del 2 agosto a Tor Vergata, durante la preghiera del papa (ANSA/FABIO FRUSTACI)
È una struttura ben riconoscibile per la sua stazza e per la forma triangolare leggermente inclinata, e si sta già discutendo di come utilizzarla in futuro, sfruttando l’imponente organizzazione attuata per il Giubileo dei giovani: il 4 luglio del 2026 è già in programma un enorme concerto di Ultimo, e l’assessore allo Sport e ai Grandi eventi Alessandro Onorato ha detto in un’intervista radiofonica che ci sono «trattative in corso» per un possibile concerto degli Oasis proprio lì, nel 2026. Al momento è un’ipotesi ancora piuttosto remota, visto che non sono in programma concerti del gruppo nell’Unione Europea (qualche giorno fa erano circolate notizie su un possibile tour del gruppo in Italia, false).
L’organizzazione del raduno finale e in generale del Giubileo dei giovani ha richiesto misure di sicurezza straordinarie. Sulla zona di Tor Vergata è stato chiuso lo spazio aereo a droni e voli civili, sono state installate oltre un centinaio di nuove telecamere di sicurezza e sono stati impiegati circa 8mila agenti tra polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale, esercito e vigili del fuoco, ha detto Giannini a Repubblica. Nell’arco dell’ultimo mese erano inoltre stati intensificati i controlli in tutti i servizi ricettivi, come ostelli, alberghi e b&b, oltre che nelle stazioni ferroviarie.
Solo nella zona di Tor Vergata sono stati installati oltre 2.700 servizi igienici, 158 dei quali per persone con disabilità. La rete idrica appositamente realizzata per il Giubileo è stata fatta in collaborazione con Acea, la grande società che si occupa della distribuzione di acqua, energia elettrica e gestione dei rifiuti nel territorio di Roma: sono state installate 95 autobotti in vari punti della città, con oltre 2.600 stazioni di acqua potabile, ed è stata stimata un’erogazione complessiva di acqua di 4,5 milioni di litri. I cannoni ad acqua utilizzati per spruzzare i partecipanti sono stati una settantina.
Non ci sono stati grossi problemi dal punto di vista sanitario: per l’occasione erano stati messi a disposizione un elicottero, 43 ambulanze e 10 postazioni sanitarie mobili. Alla fine ci sono stati 1.334 interventi del 118 e solo 120 trasporti in ospedale, per piccoli malori e colpi di sole.
Per gestire l’enorme afflusso di pellegrini è stato anche potenziato il servizio di trasporto pubblico, con un piano straordinario della regione finanziato con 12 milioni di euro che ha previsto treni aggiuntivi, prolungamenti di orario nelle principali linee ferroviarie da e per l’aeroporto di Fiumicino e un sistema di navette.



