In Serbia 6 persone sono state arrestate per il crollo di Novi Sad, da cui iniziarono le grandi proteste contro il governo

Poliziotti in assetto antisommossa a una protesta a Belgrado, lo scorso 28 giugno
Poliziotti in assetto antisommossa a una protesta a Belgrado, lo scorso 28 giugno (AP Photo/Darko Vojinovic)

In Serbia sei persone, tra cui l’ex ministro Tomislav Momirović, sono state arrestate per il crollo della tettoia della stazione di Novi Sad dello scorso novembre. L’incidente, in cui morirono 16 persone, era diventato da subito un caso politico e aveva portato all’inizio delle grandi proteste di questi mesi, perché era stato ritenuto emblematico della corruzione nel sistema di potere del presidente nazionalista Aleksandar Vučić.

I sei sono accusati di aver gonfiato i costi dei lavori di ristrutturazione della stazione, appaltati a due imprese cinesi, e di avere sottratto una parte dei fondi, causando perdite al bilancio statale per quasi cento milioni di euro. Momirović si era dimesso da ministro del Commercio nelle settimane successive al crollo. Lo scorso dicembre, per le stesse indagini, erano state arrestate altre 11 persone, tra cui il ministro dimissionario per le Infrastrutture, Goran Vesić.

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