La procura di Roma ha avviato un’indagine per omicidio preterintenzionale per la morte a Ibiza del dj italiano Michele Noschese

La procura di Roma ha avviato un’indagine, al momento contro ignoti, con l’accusa di omicidio preterintenzionale per il caso di Michele Noschese, il dj italiano morto due settimane fa a Ibiza, in Spagna, in circostanze ancora non chiarite. L’omicidio preterintenzionale è quello in cui una persona responsabile della morte di un’altra non intendeva ucciderla, ma solo ferirla (preterintenzionale significa “oltre l’intenzione”, appunto). La salma è stata quindi sequestrata per gli accertamenti necessari.
L’accusa è coerente con una delle versioni sulla morte di Noschese, noto anche come “dj Godzi”, cioè che sia stato ucciso dagli agenti della Guardia Civil, una forza di polizia spagnola, durante una colluttazione. Noschese è morto nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 luglio: nel suo appartamento c’era una festa, in cui a un certo punto punto sono intervenuti gli agenti della Guardia Civil chiamati dai vicini, non è chiaro per quale motivo.
Tra Noschese e gli agenti ci sarebbe stato uno scontro fisico, non a casa di Noschese ma di un vicino: gli agenti dicono che l’uomo sarebbe morto a seguito di convulsioni e arresto cardiaco, che sarebbe stato molto agitato per l’effetto di sostanze stupefacenti che aveva assunto e che loro avrebbero semplicemente cercato di immobilizzarlo. Secondo alcuni testimoni, invece, gli agenti avrebbero picchiato energicamente Noschese, che sarebbe morto subito dopo. Il padre di Noschese, un medico, aveva raccolto queste testimonianze e le aveva inserite in una denuncia per omicidio volontario.


